Calcio

Il festival degli errori punisce il Lugano a Zurigo

Brutta prestazione dei bianconeri che nella sfida salvezza con il Gc dapprima raddrizzano una partita che pareva persa, ma poi la buttano via nel finale

21 aprile 2018
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Era l'occasione per compiere un passo forse decisivo verso la salvezza, ma il Lugano non l'ha colta. Anzi, se l'è giocata proprio male. Di scena al Letzigrund nello scontro diretto con un Grasshopper in piena crisi (2 preggi e 5 sconfitte nelle precedenti 7 partite) e con i fanalini di coda Sion e Losanna impegnati contro Basilea e Young Boys, la squadra di Abascal è apparsa timorosa e poco ispirata e ha incassato una logica sconfitta (4-3), anche se al termine di una partita tanto brutta quanto pazza.

Obbligato a fare a meno dello squalificato Jonathan Sabbatini (squalificato dopo il doppio giallo rimediato nel finale del match di mercoledì), il tecnico andaluso ha scelto di replicare il modulo già impiegato con il Sion – una sorta di 3-4-3 che in fase di non possesso diventa un per certi versi “catenacciaro” 5-4-1 –, con Mario Piccinocchi al posto del capitano in mezzo al campo accanto a Ledesma e le novità Amuzie al posto del deludente Krasniqi e il rientrante Junior per Crnigoj. Una disposizione che ha permesso ai bianconeri di contrastare senza particolari problemi le timide offensive dei padroni di casa, ma allo stesso tempo ha portato poco o nulla sul fronte offensivo. Un atteggiamento forse troppo prudente punito al 25' da Djuricin, che ha approfittato di una mischia nata in seguito a calcio d'angolo davanti a Kiassumbua (dal canto suo apparso non sicurissimo) per portare in vantaggio le Cavallette. Un gol che ha perlomeno costretto il Lugano a uscire dal guscio e sulla prima vera puntata offensiva, ha colpito: buon inserimento di Piccinocchi, pallone scaricato per l'accorrente Junior e 1-1 realizzato dal brasiliano, in rete per la quarta volta nelle ultime cinque partite che ha disputato.

La ripresa si è aperta come peggio non avrebbe potuto per Sulmoni e compagni, con lo stesso difensore che non è riuscito a liberare l'area su un traversone dalla destra e ha in pratica fornito l'assist a Kodro per il nuovo vantaggio dei biancocelesti. Ma ancora peggio è  riuscito a fare circa un quarto d'ora più tardi l'estremo difensore luganese, che sbagliando completamente i tempi dell'uscita ha lasciato la porta sguarnita permettendo a Doumbia di servire ancora l'attaccante bosniaco per il 3-1. Partita finita? Non proprio, perché il nuovo entrato Carlo Manicone al 69' si è procurato un calcio di rigore poi trasformato per la doppietta personale da Junior e lo stesso attacante classe 98' a due minuti dal 90' ha propiziato il pareggio con un colpo di testa che ha spedito il pallone in rete dopo deviazione di un difensore. Ma nemmeno questo è stato l'episodio finale di un match pazzo, perché nemmeno 60 secondi più tardi l'ennesima incertezza di Kiassumbua ha permesso a Kodro di firmare la tripletta personale e questa volta sì, mettere il punto al match.

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