Calcio: in campo con la pistola per contestare l'arbitro

Ai tifosi in entrata il servizio di sicurezza dello stadio viene sequestrato di tutto, nel tentativo di assicurare l'incolumità di migliaia di persone. Può però capitare che il presidente di un club enti con tanto di pistola nella cintola. Caso mai che debba intervenire per risolvere a modo suo qualche diatriba. È quanto successo nel weekend in Grecia, il cui governo si è visto costretto per l'ennesima volta a sospendere il campionato. L'evento scatenante? L'invasione di campo del presidente del Paok di Salonicco, Ivan Savvidis, dopo l’annullamento per fuorigioco di un gol della sua squadra nella partita con l’Aek di Atene sul punteggio di 0-0.

L’oligarca russo, 58enne di origini greche, ha fatto irruzione sfoderando l'arma – è titolare di regolare porto – sul terreno di gioco all’89' seguito da un paio di guardie del corpo contestando/minacciando l’arbitroGeorgiosKaminis. Il quale, due ore più tardi, a bocce ferme, ha poi convalidato la rete del difensore Fernando Varela. Savvidis è ora ricercato dalla polizia assieme ad altre quattro persone.

Quasi immediata la reazione del ministro dello Sport, Giorgos Vasiliadis, al termine di una riunione convocata d'urgenza dell'esecutivo ellenico: "Abbiamo deciso di sospendere il campionato . Le partite non si svolgeranno fino a quando il quadro della situazione non sarà totalmente nuovo e condiviso da tutti". Vasiliadis ha quindi aggiunto che della decisione è stata informata l'Uefa, che è "in contatto con Atene". Una fonte di polizia ha precisato che Savvidis è ricercato per "flagrante violazione della legge sportiva. Nel quadro di una specifica procedura, se entro mezzanotte si manterrà irreperibile, sarà perseguito secondo la normale legislazione". Savvidis, ha aggiunto la fonte, dispone del porto d'armi.