Calcio

Lugano, (Da) Costa ancora caro

Un altro errore del portiere condiziona la partita di Cornaredo. Renzetti: 'Deciderà l'allenatore, ma io credo che non ci siano i presupposti per andare avanti con lui'

5 marzo 2018
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Il Lugano ha un problema e si chiama David Da Costa. Inutile girarci intorno, perché se è vero che senza l’errore di Sulmoni lo Young Boys non sarebbe probabilmente ripartito in contropiede e Sulejmani non avrebbe tirato in porta (tra l’altro senza particolari pretese, vista la posizione defilata e il buon recupero in copertura dello stesso difensore bianconero), è altresì innegabile che quel pallone fiacco l’estremo difensore di origine portoghese avrebbe dovuto bloccarlo. Invece gli è scivolato dalle mani manco fosse una saponetta bagnata, regalando agli avversar il gol dell’1-1 che ha letteralmente tagliato le gambe ai suoi compagni e condizionato il resto dell’incontro, poi girato da un solido (ma non poi così irresistibile) Yb.

Un’indecisione quella del numero uno luganese che è solo l’ultima di una lunga serie (solo una settimana prima erano stati due i suoi errori nel 3-0 rimediato a San Gallo), che potrebbe però essere giunta a conclusione. Già perché dopo il pubblico di Cornaredo – che ha espresso il suo malcontento attorno all’ora di gioco sottolineando con un applauso ironico un semplicissimo intervento dello stesso Da Costa –, anche presidente e allenatore hanno esaurito la pazienza.

«Io credo che Da Costa non ci sia più – ha dichiarato il presidente Angelo Renzetti, tra l’altro un ex portiere –. Mi dispiace, tutti i portieri commettono errori, ma lui ormai ne ha fatti troppi, al punto che ora gli mancano un po’ le basi, si vede che ha perso fiducia. Ed è un peccato, perché la squadra c’è e gioca anche bene, ma il momento difficile del nostro portiere influisce negativamente su tutto il gruppo. Lo si è visto chiaramente in campo, il suo errore ha destabilizzato tutti».

Il “près” non critica la scelta di Tami di schierare Da Costa contro i bernesi («è stato giusto farlo giocare, bisognava dargli la possibilità di rifarsi»), ma visto com’è andata, ritiene che la soluzione sia una sola... «Sabato (in casa dello Zurigo, ndr) deciderà l’allenatore, ma io credo che non ci siano più i presupposti per andare avanti con Da Costa».

‘Ma non ha sbagliato solo lui’

Tradotto: nella prossima partita il presidente vorrebbe vedere tra i pali Joël Kiassumbua, come già capitato a cavallo tra ottobre e novembre dello scorso anno, quando sempre in seguito ad alcune indecisioni del portiere titolare che erano costate ai sottocenerini almeno quatto punti con Sion (2-2) e Thun (1-1), l’allenatore aveva deciso di dar fiducia al 25enne di origine congolese. Una parentesi di tre partite conclusa con due “clean sheet” con San Gallo (2-0) e Hapoel Beer Sheva (1-0) e da un errore su una punizione dalla distanza di Sulejmani che aveva dato il là alla rimonta (da 1-0 a 1-2) dello stesso Young Boys.

«Kiassumbua è il nostro secondo portiere ed è giusto che se il numero uno è in difficoltà, lui abbia la sua chance – ha spiegato il tecnico di Gordola –. Gli errori di Da Costa sono figli di una mancanza di fiducia in se stesso. In settimana gli avevo parlato a questo proposito e lui mi aveva assicurato di stare bene, però evidentemente non era così e non possiamo sempre archiviarlo con una partita storta. Dovrà lavorare per riprendersi, ma è chiaro che noi dobbiamo fare delle scelte anche in funzione di queste situazioni, che minano la fiducia di tutta la squadra».

Come capitato nel match con l’Yb... «Avevamo messo la partita sui binari giusti facendo la cosa più difficile, ossia segnando un gol che ci avrebbe potuto permettere di restare ben organizzati e magari di sfruttare le ripartenze per segnare anche il 2-0, ma poi l’1-1 subito in quel modo ha portato a un momento di smarrimento per tutta la squadra, che ci ha messo un bel po’ a riprendersi, ma poi era troppo tardi perché nel frattempo avevamo preso dei gol sintomatici dello stato confusionario in cui ci trovavamo».

Detto ciò, Tami si aspetta una reazione da parte di tutta la squadra, perché «in fondo non ha sbagliato solo Da Costa e devi saper reagire anche a situazioni di difficoltà. I ragazzi non sono riusciti a farlo in campo, ma mi aspetto (perché credo che ne abbiano la forza) di farlo nelle prossime partite».

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