Calcio

Mai abbassare la guardia

(Davide Agosta)
23 agosto 2017
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Lo sport, come dimostra il recente caso dell’ex monitore di ginnastica condannato a 12 anni per aver abusato di sei ragazzine, rappresenta un terreno di caccia fertile per i predatori sessuali. In tutte le discipline, calcio compreso. Di recente, la federazione ticinese è stata confrontata con due episodi che l’hanno condotta ad ulteriori profonde riflessioni sul tema. Contattata da un italiano che voleva allenare in Svizzera, una società ticinese ha chiesto informazioni alla federazione cantonale, la quale ha scoperto con una semplice ricerca nella rete un nominativo identico implicato in casi di pedofilia. Grazie ai contatti con la Polizia cantonale si è poi venuti a sapere che non si trattava di un caso di omonimia. La federazione ha così suggerito alla società ticinese di richiedere l’estratto del casellario giudiziale italiano, richiesta alla quale l’allenatore ha risposto dileguandosi.
Nel secondo caso, una società della zona di Milano ha contattato la Ftc per assumere informazioni sui diplomi Asf di un tecnico italiano domiciliato in Svizzera. Un ulteriore controllo con la Polizia cantonale ha portato alla luce il fatto che il personaggio in questione tempo prima era stato prelevato dalle forze dell’ordine durante un corso d’aggiornamento in quanto coinvolto in un caso di pedofilia.
«Noi, ovviamente, abbiamo subito informato la società milanese – afferma Silvano Beretta, membro di comitato della federazione ticinese e responsabile del settore tecnico – e le abbiamo suggerito di richiedere l’estratto del casellario giudiziale svizzero. Al che l’allenatore in questione è sparito dalla circolazione».
Quella della richiesta del casellario giudiziale sembra essere, al momento, l’arma migliore in mano alle società sportive... «Venerdì, in occasione dell’assemblea della Ftc che comporterà pure le nomine statutarie, il presidente Fulvio Biancardi proporrà che ogni nuova assunzione in seno alla federazione sia soggetta alla richiesta dell’estratto del casellario. Con l’esplicito invito alle singole società a comportarsi nello stesso modo con i loro collaboratori».
La Ftc, come molte altre federazioni, non ha però atteso gli ultimi avvenimenti prima di muoversi... «Lo spartiacque è stato il caso Bomio. Scoperto il vaso di Pandora, tutti hanno cercato di correre ai ripari. Per quanto ci riguarda, abbiamo applicato alcune semplici norme in grado comunque di garantire una certa sicurezza. Ad esempio, quando gli spogliatoi sono occupati dai ragazzi, gli adulti non possono entrare se non in coppia. Quando poi i ragazzi si cambiano o fanno la doccia, l’accesso è di norma vietato».
I due casi citati dimostrano quanto sia importante la buona collaborazione tra società e federazione... «L’asticella per noi è sempre posta molto in alto e non intendiamo abbassarla. Invitiamo ovviamente tutti i dirigenti dei singoli club a volere contattare la federazione in caso di dubbi. Grazie ai canali privilegiati di cui le federazioni dispongono possiamo venire a conoscenza, per quanto ovviamente mai nei dettagli, di informazioni preziose». Perché mai come in questo ambito prevenire è meglio che curare.

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