Basket

Swiss Basketball, una commissione etica dopo il caso Elfic

Il vicepresidente Claudio Franscella illustra i passi della federazione. ‘Decideremo anche quali sanzioni, se del caso, adottare’

(Keystone)
29 novembre 2021
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Swiss Basketball (Sb) si è mossa subito per affrontare le problematiche emerse dalle denunce fatte da ex giocatrici dell’Elfic Friborgo, nei confronti dell’operato dell’allenatore Gaspoz, caso riferito in un nostro precedente articolo. Al vicepresidente Claudio Franscella abbiamo chiesto quali siano le procedure adottate dalla dirigenza. «Nel fine settimana a Friborgo abbiamo discusso, noi del comitato direttivo, con i presidenti delle Associazioni regionali, portando nostre proposte. Abbiamo deciso di formare una commissione d’inchiesta che sentirà tutte le parti in causa, giocatrici, allenatore e presidentessa dell’Elfic. Il rapporto che ne uscirà sarà inviato a Swiss Olympic, perché ne valuti i contenuti e prenda delle decisioni in merito».

E Swiss Basketball?

«Decideremo quali sanzioni, se del caso, adottare. Swiss Olympic ha una carta etica alla quale siamo soggetti. Ma non solo: per la prossima Assemblea proporremo una modifica degli statuti, che integri Swiss Sport Integrity e che da gennaio 2022 curerà proprio tutti gli aspetti legati all’integrità di chi opera nello sport elvetico».

A livello di società quali intenzioni avete?

«Allestiremo una commissione etica permanente, che possa raccogliere tutte le segnalazioni e agire in maniera adeguata. A breve, vogliamo istituire una formazione dei quadri tecnici e dei responsabili dei club; i primi che devono rispondere in maniera corretta e immediata alle segnalazioni di abusi, in modo che si possa avere una linea comune per tutte le società».

Swiss Basketball non vuole dunque che certe situazioni, sulla cui gravità non spetta a noi esprimere giudizi, possano ripetersi. Oggi, come ieri, l’integrità di chi pratica uno sport, come nella vita quotidiana, deve essere garantita ed è un bene che si siano prese subito delle decisioni. Ora diamo tempo alla commissione d’inchiesta di fare il suo lavoro e poi vedremo quali saranno i risultati. Certamente è un passo avanti concreto verso la tutela dei diritti che devono essere sempre garantiti.

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