Basket

Alla Sam sono mancati i centri, al Lugano i canestri

Weekend da dimenticare per le due ticinesi di A: la Spinelli è stata asfaltata dall’Olympic (83-63), i Tigers sono usciti sconfitti 97-86 a Neuchâtel.

Weekend da dimenticare per le due ticinesi di A: la Spinelli è stata asfaltata dall’Olympic (83-63), il Lugano è uscito sconfitto a Neuchâtel (97-86). E se la sconfitta dei bianconeri poteva rientrare nella logica delle forze, quella interna della Sam non ha grandi giustificazioni. Anche perché Mladjan e compagni ci hanno messo del loro, eccome, nel subire la forza di una compagine burgunda che non è così lontana come il risultato vuol far credere.

Al netto dell’assenza di Marko Mladjan, che in partite come queste può fare la differenza, ci sono alcuni fattori essenziali da sottolineare: innanzitutto il continuo lamentarsi con gli arbitri che non solo toglie lucidità ma indispone chi fischia, con le logiche conseguenze del caso; poi l’inconsistenza dei centri massagnesi Chukwu e Nguirane: 4 rimbalzi e 1 tiro (sbagliato) del primo in 10 minuti; 9 punti e 3 rimbalzi (tutti offensivi) del secondo in 18 minuti di campo: una vera miseria. È chiaro che mancando uno degli assi portanti di una compagine, il centro, Massagno non poteva che affidarsi ai suoi esterni per cercare di costruire qualcosa. Ma, in questi casi, se non hai percentuali stratosferiche, non vai da nessuna parte. Ne è testimonianza il 29% al tiro (13/45 da 2 e 6/26 da 3) che ha sancito la fine della contesa. Perché se a livello di rimbalzi la Sam ha subito meno, 36 contro 43, la percentuale al tiro dei burgundi è stata del 52%, con 24/38 da 2 e 7/21 da 3. Segno evidente che sotto le plance e vicino all’area pitturata, gli ospiti han fatto il bello e il brutto tempo. Eppure per 20 minuti le squadre sono state abbastanza in bilico con l’Olympic a recuperare con un 2-13 nella seconda parte del primo quarto, chiuso sul 18-20, e con gli stessi burgundi a scappare a +7 sulla sirena di metà gara, 3-40. Il terzo quarto è stato fatale ai padroni di casa: un 13-0 ospite ha portato il risultato sul 36-52 e da quel momento non c’è stato più nulla da fare.

«Abbiamo subito la fisicità dell’Olympic e non siamo stati capaci di servire i nostri centri: i loro falli ci hanno poi penalizzato per cui abbiamo giocato con Andjelkovic e Molteni (9 rimbalzi, ndr) – da applausi il loro prodigarsi – cercando di fare il possibile», il commento del tecnico massagnese Robbi Gubitosa. Da salvare la solita grinta di Andjelkovic. Il migliore certamente Williams, 13 punti e 10 rimbalzi, inconcludente Nottage e asfissiato dalla difesa Mladjan.

I Tigers pagano caro la sterilità offensiva

I Tigers hanno retto un tempo, finito sul 23 pari, a Neuchâtel. Poi il solito passaggio a vuoto nel secondo quarto, con un parziale di 30-19 che ha generato il +12 alla prima pausa, 53-41. Sull’onda di questo vantaggio si è poi sviluppata la gara dove sono emerse, ancora una volta, la sterilità del complesso nelle realizzazioni: Nikolic 28, Jackson 26, Aw 21 e poi briciole con uno Steinmann lontano dalle sue percentuali (3/15). Neuchâtel ma mandato a canestro 10 giocatori, i bianconeri 5. Giriamola come si vuole ma anche questa è una chiave di lettura significativa: non da oggi, purtroppo.

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