Basket

La differenza di valori c'è, ma è pur sempre derby

A Massagno domani alle 17 la sfida tra la Spinelli Massagno che veleggia in vetta e i Tigers in seria difficoltà

Ti-Press
13 novembre 2020
|

Di fronte, nel primo derby stagionale, due squadre che sono all’opposto dal punto di vista dei risultati. La Spinelli è leader, il Lugano è reduce da due sconfitte più che sonore. "Derby is derby", dicono gli inglesi, puntualizzando come spesso sia la più debole ad avere la meglio sulla favorita. Ma il basket, pur non essendo esente da storie di questo contenuto, non è il calcio, in cui un "gollonzo" può certificare una vittoria. Per vincere bisogna buttarla dentro e ai bianconeri occorrerebbe una serata con l’80% al tiro per pensare di avere la meglio sulla Sam. Catastrofisti? Non direi, viste le ultime esibizioni, anche perché da un mercoledì al sabato non è che le cose si possano stravolgere. Cabibbo si ritrova a far le nozze con i fichi secchi, perché se i giocatori costano poco, difficilmente sono dei crack. E lo si è visto: Jackson fatica a “leggere” l’avversaria, Minnie è il nulla in difesa, e stiamo parlando di un 2m06 che in tre gare ha preso 3 rimbalzi in 63 minuti di gioco nelle tre partite. Aggiungiamoci l’8 su 26 di Aw e non è che Jackson sia meglio: in 3 gare, in 110 minuti di campo, 10/19 al tiro e 4 rimbalzi. È evidente che, con simili cifre non si va lontano.

Cifre che condannano

Cabibbo è sincero: «Sono cifre che non si possono negare: eppure in allenamento lavoriamo molto su tutti gli aspetti, sulla necessità di giocare assieme: poi entrano in campo e non c’è più coesione né tempi gusti, sia in attacco sia in difesa. Dobbiamo crescere, ritrovare la condizione migliore in alcuni e una maggior disciplina tattica. Ci proveremo anche a Massagno, ma sappiamo che sarà dura». Cambiare giocatori? «Cambiare significa spendere e non ce lo possiamo permettere, quindi ognuno deve dare di più, seppur con i propri limiti».

Di questo esame della situazione, Gubitosa non si fida: «Non c’è niente di peggio per i miei giocatori di entrare in campo pensando che sarà facile: vuoi perché è un derby, vuoi perché non ci si può permettere di snobbare nessuno. Ogni avversario è in grado di fare di più e se non lo prendi con le molle, rischi molto e non ce lo possiamo permettere».

Difficoltà? «Le solite, legate alla situazione che ti costringe ad allenarti in maniera non ottimale. La nostra fortuna è che abbiamo cambiato poco e quindi il gruppo sa cosa fare, anche perché Nottage e Richardson si sono integrati molto bene. Ma, lo ripeto, dobbiamo stare attenti. Essere favoriti può essere un’arma molto pericolosa se viene a mancare l’atteggiamento mentale. Ogni calo è un favore che sposta l’inerzia e può diventare pericoloso».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE