CALCIO

Constantin: 'Perdo 35'000 franchi al giorno e non mi piace'

Il presidente del Sion parla dell'imminente ripresa dei campionati di Super e Challenge League. 'In Svizzera i diritti tivù sono ridicoli'

3 giugno 2020
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In Super e Challenge League, quasi senza eccezioni, i club sono soddisfatti dell'imminente proseguimento dei campionati, decisione presa venerdì scorso con una votazione. Lunedì, le ultime squadre della Super League sono tornate ad allenarsi, compreso il Sion di un Christian Constantin fortemente contrario alla ripresa. 

Perché si oppone al riavvio della Super League? «Sono molto arrabbiato per aver perso dei soldi. Penso che sia stupido».

Quale sarebbe stata la sua soluzione? «Sarebbe stata piuttosto semplice: aumentate la Super League a 12 squadre e giocare 44 turni nella prossima stagione. In questo modo avremmo recuperato le partite perse e rispettato i nostri obblighi nei confronti della televisione. Ora abbiamo due mesi di spese e quasi nessuna entrata».

'Con l'orario ridotto avrei preso 300'000 franchi invece di 3,5 milioni'

E perché il suo piano non è stato seguito? «Agli altri non dispiace perdere soldi tanto quanto a me».

Perderà comunque dei soldi, che il Sion giochi o meno. «Il modo più economico di farlo è quello di richiedere orari ridotti per i giocatori. È un aiuto che non dovrei rimborsare. Con un lavoro a tempo parziale avrei perso circa 300'000 franchi, ora saranno 3,5 milioni».

Perché gli altri presidenti di club la vedono in modo diverso? Cosa le hanno detto? «Quando parli con loro dicono che hai ragione, ma poi al momento di votare ad avere ragione è sempre la Sfl. Dei nove membri del Comitato della Lega, otto sono presidenti di club e quindi solidali gli uni con gi altri nel rappresentare gli interessi della Lega. Ma dico anche: ognuno ha diritto alla propria opinione».

Teleclub, in qualità di detentore dei diritti televisivi, ha esercitato una qualche pressione? «Presumo che sia una buona cosa per la tivù riaprire la stagione. Ci saranno più spettatori davanti ai teleschermi. L'altra faccia della medaglia sono però i club, i quali subiranno delle perdite».

Ma anche la televisione paga... «I ricavi televisivi in Svizzera sono ridicoli. All'estero rappresentano un terzo del budget, in Svizzera dieci volte meno».

Allo studio possibili azioni legali

Intende intraprendere un'azione legale contro l'inizio del campionato? «Sto studiando le possibilità esistenti. Non so cosa sia legalmente possibile. Il fatto è, tuttavia, che non abbiamo più il diritto di lavorare a orario ridotto, quindi dobbiamo pagare i nostri dipendenti, pur senza avere delle entrate. Sto cercando di capire quali azioni è possibile intraprendere. Per ora, sono solo parole. L'unica cosa che posso dire con certezza è che da lunedì perdo 35'000 franchi al giorno. Questa è l'unica verità che conosco».

Se il Sion fosse stato in lotta per il titolo avrebbe sostenuto la continuazione del campionato? «Siamo ancora in lizza per la Coppa, quindi avrei tuto l'interesse a portare a termine la stagione».

Eppure lei è accusato di mancanza di solidarietà. «Se mi dicono che devo perdere 3,5 milioni di franchi per compiacere gli altri club, mi infastidisce enormemente. Sono un agricoltore. Per guadagnare i miei primi soldi, ho raccolto fagioli, albicocche e asparagi. Quindi perdere soldi mi fa arrabbiare. Questo è tutto. Ma non è solo l'economia ad essere in difficoltà, abbiamo anche problemi sportivi con i contratti dei giocatori che scadono a fine giugno».

Hanno appena firmato Geoffroy Serey Die e Grégory Karlen, i quali fino a fine stagione non potranno vestire la maglia del Sion... «Il regolamento della Fifa dice il contrario. Ora chiederò il tesseramento e vedremo quale sarà la posizione della Sfl. Per me, il caso è chiaro: i giocatori in scadenza possono essere messi sotto contratto da altri club».

Quindi, nonostante tutto, si è rassegnato alla ripresa... «Certo, è stato deciso così. Lo accetto, penso solo che sia sbagliato. Ma siccome sono l'unico a dirlo, forse a sbagliarmi sono io...»

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