Atletica

Coe mette in guardia i bari. 'Non è una fase senza controlli'

Niente gare non significa niente antidoping. 'Abbiamo predisposto sistemi più adeguati alla situazione', dice il presidente della Federatletica mondiale

Keystone
5 aprile 2020
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La pausa agonistica imposta dall'emergenza Covid-19 non dovrà servire da scappatoia agli atleti che intendono fare uso di sostanze dopanti. L'appello di Sebastian Coe, il presidente inglese della Federatletica mondiale, non lascia spazio a dubbi. «Nessuno creda di trovarsi in una zona d'esclusione dei controlli antidoping, perché non è il caso», dice Coe ai microfoni dell'emittente tedesca Ard. «Abbiamo predisposto dei sistemi che sono più adeguati per far fronte alla complessità dell'attuale situazione» aggiunge, senza entrare nei dettagli.

Anche Olivier Niggli, lo svizzero che è a capo dell'Agenzia mondiale antidoping, mette in guardia i bari. «Ci sono molti mezzi, come il passaporto biologico, che permettono di avere una visione d'insieme su più anni, e che potrebbero tornare utili nel caso in cui dovessero esserci dei periodi non coperti dagli esami antidoping».

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