MOTOCICLISMO

Lorenzo lascia le corse. 'Mi son chiesto: ne vale la pena?'

Alla vigilia del Gran Premio di Valencia il pilota maiorchino annuncia il suo ritiro, dopo una stagione contraddistinta pure da due bruttissime cadute

14 novembre 2019
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L'annuncio arriva nella sua Spagna, dove domenica va in scena il Gran Premio della Comunità valenciana. In una sala gremita di meccanici, ingegneri e giornalisti, che si leva in piedi per tributargli il suo affetto, il trentaduenne maiorchino rivela al mondo interò che a quella sarà l'ultima gara della sua lunghissima carriera. «Non è facile, ma ho deciso così – dice, tradendo l'emozione –. Chiudo qui la mia parentesi di pilota professionista». Al termine di una stagione segnata pure da due brutti incidenti, uno dei quali gli ha procurato la frattura di due vertebre. «Prima l'incidente brutto al Montmelò, e poi l'altra caduta ad Assen con tutte le sue conseguenze. E mentre rotolavo sull'asfalto pensavo 'vabbè Jorge, ne vale davvero la pena? Dopo tutto quello che hai fatto, forse è ora di smettere'. Nonostante tutto, però, avevo deciso di continuare».

Fino, appunto, alla decisione dello stop definitivo. Per un pilota che – spiega il Ceo di Dorna, Carmelo Ezpeleta – entrerà a far parte della Hall of Fame dei piloti del Motomondiale. «Le persone che hanno lavorato con me sanno che sono un perfezionista, e pure con quanta passione ho sempre lavorato – aggiunge –. Per questo dopo nove anni in Yamaha, che sono stati i più belli della mia carriera, ho sentito di aver bisogno di un cambiamento per avere nuove motivazioni e sono passato alla Ducati, dove ho ottenuto nuove vittorie. Poi ho firmato per la Honda: mi ha dato un'altra grande spinta, non ho potuto essere in condizioni fisiche normali per essere competitivo, e poi la moto non era adatta al mio modo di correre. Ma non ho perso la pazienza, ho lavorato sempre con il team pensando che le cose sarebbero andate a posto, ma la verità è che da quel momento la salita è diventata così ripida che non ho più trovato la motivazione e la pazienza necessaria per scalarla. Io corro per vincere e il team ha la stessa ambizione, ma andare avanti per lottare per un piazzamento tra i primi 10 non ha senso per me. Mi dispiace soprattutto per Alberto Puig e per Honda di non essere riuscito a ripagare appieno la loro fiducia, ma ora per me lasciare è davvero la cosa migliore. La coppia formata da me e questa moto non può lottare per vincere, nemmeno per il podio oppure per la top five. Ci vorrebbe troppo tempo per tornare ad essere competitivo, e non ne vale la pena».

 

 

 

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