Lo statunitense era finito al tappeto alla decima ripresa: ricoverato e operato, non è mai uscito dal coma. È la terza vittima sui ring quest'anno.
Il pugile statunitense Patrick Day è morto ieri a causa di una lesione cerebrale, subita sabato scorso durante l'incontro dei super welters con il compatriota Charles Conwell.
Al decimo round del match, nella Wintrust Arena a Chicago, il 27enne aveva subito un k.o. Dopo un duro gancio sinistro di Conwell, la sua testa aveva sbattuto violentemente sul tappeto. Malmenato durante tutto l'incontro, Day aveva già vacillato poco prima, su un destro dell'avversario.
Il pugile era stato trasportato all'ospedale Northwestern Memorial di Chicago in stato di incoscenza. Sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza, era in coma da allora.
Il combattimento di sabato era il ritorno sul ring dopo una sconfitta a giugno a New York contro Carlos Adames, la quarta in ventidue combattimenti durante la carriera iniziata nel 2013. Day è almeno il terzo pugile a morire in seguito a ferite rimediate sul ring, quest'anno. L'argentino Hugo Santillan era deceduto in luglio a Nord di Buenos Aires e solamente due giorni prima aveva perso la vita il russo Maxim Dadashev in seguito a lesioni cerebrali riportate contro il portoricano Subriel Matias nel Maryland, Usa.