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È un ottimo momento per il basket ticinese

Lugano Tigers e Riva sono imbattute, mentre la Sam Massagno centra un successo storico sul parquet dell’Olympic

ti-press/crinari/putzu
15 ottobre 2018
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Weekend da tre vittorie per le ticinesi che si inserisce in un inizio di stagione dalle grandi sorprese: Riva che sbanca Troistorrents, Lugano che vince a Ginevra e ora Sam che mette sotto l’Olympic in quel di Friborgo, come non accadeva dalla fine degli anni Ottanta.

Cominciamo proprio dalla Sam che ha battuto i burgundi grazie a un ultimo quarto di grande intensità difensiva. Forse, senza nulla togliere a Magnani e compagni, il fatto di aver chiuso a +10 il primo tempo (46-36) e aver mantenuto un +7 all’ultima pausa, ha portato Mladjan e compagni a mollare un po’ mentalmente e anche fisicamente, dopo gli sforzi in Europa di giovedì. Fatto è che, con la regia del neo arrivato Sinclair e con un costante apporto di tutti, il parziale di 6-16 nell’ultimo quarto testimonia grande efficacia. L’Olympic è andato a sbattere contro il muro ospite, Touré è stato tagliato fuori e con 23 punti di Moore, 21 di Sinclair e 18 dell’ex Miljanic, si è concretizzata la vittoria. Percentuali molto alte, 55% da 2, 33% da 3 e 84% dai liberi per la Sam, 58, 23 e 92% per l’Olympic. Fanno “strano” i soli 15 rimbalzi Sam al cospetto dei 37 burgundi. O qualcuno si è perso o hanno inventato rimbalzi di squadra a iosa, visto che i tiri sbagliati complessivi sono stati 73. Dove sono finiti gli altri 21 rimbalzi? Gubitosa, felice: «Con i maggiori equilibri garantiti da Sinclair, abbiamo avuto la giusta reazione nell’ultimo quarto, conquistando una prestigiosa vittoria: dobbiamo ripartire da qui».

Il Lugano ha acciuffato il successo sul Pully/Losanna a 12” dalla sirena, quando Berra (il migliore in campo con 30 punti e 18 rimbalzi, di cui 8 in attacco!) ha inchiodato il 91-89 finale. Una partita di tanti alti e bassi, con i Tigers a scappare avanti e i vodesi a ricucire. 19-11 al 9’, poi Losanna – con 3 triple di Wilson – a mettere un parziale di 5-17. Padroni di casa avanti 43-39 alla pausa principale e fino a +11 nell’ultimo quarto (76-65 al 3’). A un certo punto però si è spenta la luce e il Losanna ha rifatto superficie fino all’89 pari a 84” dalla sirena. Pasticci ed errori da ambo le parti per un minuto, fino al canestro di Berry che ha sancito la vittoria. Se fai 1 su 16 da 3, al cospetto del 5 su 14 ospite, si fa fatica, in particolare se non hai la lucidità di gestire meglio la palla. Ma, alla fine, quel qualcosa in più ha premiato il Lugano. Raggiante Petitpierre: «Mi avessero detto che eravamo primi dopo tre gare avrei riso di gusto. Stiamo costruendo, ho buone risposte in attacco, mentre in difesa gli errori non mancano. Ma abbiamo un bel potenziale, non possiamo che crescere: gli errori di gioventù sono evidenti, ma va bene così».

Il Riva dal canto suo ha sconfitto il Pully dopo una partita di alti e bassi ma che alla fine ha giustamente premiato le ragazze di Montini. Un Riva partito bene, 10-2, ma che poi si è rilassato favorendo il rientro vodese (16-14), prima della tripla sulla sirena di Brussolo. Secondo quarto in fotocopia, con le ticinesi a scappare a +8 prima di farsi recuperare dalla Manning con una tripla da 15 metri: 33-31 alla pausa. Nel terzo quarto Augugliaro e compagne hanno stretto la difesa, Bibbins si è svegliata dal torpore e ha infilato un 4/4, portando le sue sul +12 al 6’ (52-40) con un 8-0 di parziale. Il 26-15 del terzo parziale è stato letale per un Pully senza argomenti (se non Manning). Le ticinesi sono salite fino al +19 al 5’ (67-48) chiudendo bene la gara 73-59. Un Riva nel quale si è vista la graduale crescita delle giovani, capaci di giocare la palla, prendendosi responsabilità al tiro e non facendo solo passaggi. Inoltre le due straniere sono ben integrate, anche se la Bibbins deve trovare migliori movimenti nel gioco di squadra. Bene invece la Kolby.

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