Ciclismo

'Sapevo sarebbe finita così, non ho mai sgarrato'

Chris Froome ha commentato la decisione del tribunale antidoping dell'Uci di assolverlo nel caso-salbutamolo. Potrà partecipare al Tour de France

2 luglio 2018
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«Sono molto contento che l'Uci mi abbia scagionato. Era una questione molto importante per me e per il mio team, questo è anche un momento importante per il ciclismo, un grande sport con una grande storia, di cui conosco a fondo il bene e il male. Ho sempre vissuto con grande responsabilità la mia posizione di leader e ho sempre fatto le cose nel modo giusto». Queste le parole, rilasciate tramite un comunicato stampa della Sky, di Chris Froome dopo la decisione del tribunale antidoping della federazione internazionale che lo ha prosciolto dalle accuse di positività al salbutamolo. «Non ho mai dubitato che questo caso sarebbe finito così, semplicemente perché sapevo di aver fatto nulla di male. Ho sofferto di asma fin dall'infanzia. So esattamente quali sono le regole riguardanti il mio farmaco e uso sempre il mio puff per gestire i miei problemi di salute entro i limiti consentiti. Certo, l'Uci ha dovuto esaminare i risultati dei test antidoping fatti alla Vuelta. Sfortunatamente, i dettagli del caso non sono rimasti riservati, come avrebbero dovuto. Ho vissuto sulla mia pelle la frustrazione per il lungo tempo impiegato per risolvere il caso e l'incertezza che questo ha causato. Sono contento che sia finalmente finita. La sentenza di oggi traccia una linea. Significa che possiamo andare avanti e concentrarci sul Tour de France», ha concluso il britannico.

Il caso-salbutamolo risale allo scorso settembre, quando alla Vuelta a España nel sangue del britannico erano stati riscontrati 2000 nanogrammi per millilitro di salbutamolo (il procedimento attivo del ventolin), praticamente il doppio di quanto consentito. Al termine di dieci mesi di battaglia legale, il britannico è però stato scagionato. L'Agenzia mondiale antidoping, che ha supportato l'Uci nel lungo iter processuale, ha riconosciuto, in base a perizie scientifiche estremamente complicate e costose, la buona fede di Froomy. Il quattro volte vincitore del Tour de France e recente maglia rosa al Giro d'Italia sarà dunque libero di prendere il via, sabato dalla Vandea, alla Grande Boucle. Anche perché, a breve giro di posta è giunta anche la presa di posizione dell'Aso: gli organizzatori, vista la sentenza del tribunale, hanno deciso di ammettere Froome alla partenza, dopo che in un primo tempo sembravano intenzionati a considerarlo persona non grata. 

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