Ciclismo

Caso Froome, la sentenza attesa prima del Tour

Positivo al salbutamolo alla Vuelta 2017, il corridore è al centro di un dossier finito nelle mani del tribunale antidoping dell'Uci

Sotto inchiesta
11 aprile 2018
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Il presidente dell’Uci, David Lappartient spera in una soluzione del caso Froome prima del via del Tour de France. Lo ha confidato in un’intervista all’Equipe... «Non penso che la decisione possa avvenire prima del Giro d’Italia (4-27 maggio), ma forse prima della Grande Boucle sì. Questa situazione  – il corridore è risultato positivo alla Vuelta 2017 al salbutamolo, sostanza che però non comporta una sospensione preventiva – è insostenibile sia per gli organizzatori, sia per l’Uci, sia per gli stessi corridori». Il dossier di Froome è nelle mani del tribunale antidoping dell’Uci... «Pensavo che tutto sarebbe stato risolto più in fretta. Ma la procedura è complessa, Froome dispone di maggiori mezzi rispetto ad altri e ha buoni avvocati». È dunque molto probabile che il britannico si presenti al via del Giro da Gerusalemme, senza un verdetto definitivo, ciò che potrebbe comportare un’eventuale (e deleteria per l’immagine del ciclismo) squalifica a posteriori.

Gli organizzatori del Tour temono il ripetersi del caso Contador, vincitore dell'edizione 2011 del Giro d'Italia disputata con la spada di Damocle della positività al clenbuterolo per la quale l'iberico venne “graziato" dalla propria federazione. L'Uci e la Wada (agenzia antidoping mondiale) fecero ricorso e ottennero la squalifica del corridore, al quale venne così revocato il successo.

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