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Boxe: 'Una cosa bella da vedere'

30 novembre 2017
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Lo scorso 27 maggio festeggiò il rientro dopo cinque mesi di stop per un infortunio. A Riazzino Ricardo Silva sconfisse ai punti dopo sei riprese il serbo Novak Radulovic. La dedica, allora, andò al piccolo Alessandro, il figlio che da poco aveva visto la luce e che ha dato una prospettiva diversa alla sua vita. Quindici incontri da professionista, per “Richi”, e quattordici vittorie, con un titolo inseguito ma non ancora trovato, per cercare finalmente di andare al proprio limite, di confrontarsi con avversari che gli siano superiori. Non dovrebbe essere il caso di Sasa Janjic, il pugile serbo che sfiderà sabato nella riunione organizzata ad Ascona da Marco Franscella. Un incontro che segna il suo ritorno nel club che fu il suo a lungo, prima del passaggio al Bc Riazzino, dove Ricardo si allena con Giovanni Laus. «Sono contento di tornare a combattere ad Ascona – esordisce il 28enne, avvicinatosi al pugilato nel 2001 –. Mancavo da un po’. Sono solo al secondo match dell’anno. L’ultimo l’ho fatto a Riazzino. in maggio. Non credo che due match siano pochi. Sono tanti i colleghi che ne sostengono un paio a stagione. Andrebbe bene anche a me, purché però siano di qualità. Qualità che purtroppo è invece venuta un po’ meno. Quello di maggio e quello di sabato li posso definire match di rientro, ma non sono incontri che mi danno tanto dal punto di vista dello sviluppo della carriera. Il 2017 è stato un anno scivolato via un po’ così, per vari motivi che devo analizzare con il mio manager. La fortuna, forse, quest’anno non è girata dalla mia parte. Eppure erano previste alcune scadenze interessanti. In calendario a fine luglio c’era l’intercontinentale internazionale di Belfast. Volo, albergo... tutto fatto, ero già là. Peso, visita medica, tutto a posto. L’indomani avrei dovuto combattere alla Sse Arena, con diretta tv affidata alla Bbc, ma tutto è saltato a causa dell’infortunio grave di uno dei due contendenti del match clou successivo al mio (Carl Frampton contro Andres Gutierrez, ndr). Tutte le spese erano coperte dalla Bbc, che senza il match principale non era più interessata al finanziamento della riunione, e quindi tutto è saltato all’ultimo istante. C’erano pugili giunti da diverse parti del mondo: tutti a casa. Sono gli inconvenienti del mestiere, ai quali non è semplice rimediare. Sono un comune mortale con quattro settimane di vacanze: due le ho sprecate lì».

Boxe di qualità

Sabato ad Ascona Ricardo Silva affronterà Sasa Janjic, un avversario di cui lui stesso sa ben poco. «Non dovrebbe essere un match particolarmente complicato. Non sono riuscito a trovare molte informazioni sul mio avversario, è un po’ un fantasma. Non ho una foto, non ho un video. So che è mancino, e la cosa non mi fa particolarmente piacere, visto che come quasi tutti anch’io prediligo combattere contro i guardia destra. Qualche incognita c’è, non so bene come è impostato. Sulla carta il suo palmarès non è brillantissimo, non mi aspetto un... campione. Non è un match di particolare rilievo, ma mi permette di calcare il ring di casa. Il mio obiettivo va oltre la vittoria. Voglio riuscire a portare della boxe di qualità a beneficio del pubblico di casa nostra. Voglio offrire qualcosa di accattivante, di bello da vedere. Sovente mi capita di non essere del tutto soddisfatto di quanto fatto. Posso però assicurare che ci proverò, anche stavolta, a emozionare. A regalare agli appassionati uno spettacolo emozionante e bello da vedere». Ricardo Silva vanta una carriera da “pro” discretamente lunga. Marzio Franscella, per contro, è al debutto. «Una volta lo frequentavo di più. Ora che sono a Riazzino, lo sento meno, non condividiamo nemmeno troppo gli allenamenti. Ha voglia di fare bene, ne sono certo. Abbiamo un approccio alla boxe diverso, ma queste differenze possono comunque risultare interessanti, agli occhi degli appassionati che sabato saranno ad Ascona. Marzio è un pugile di cuore, di carattere. Sarà quello il suo messaggio, sul ring: cuore, carattere, determinazione e voglia di fare».

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