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Tre regine per il Galà dei Castelli, tre gemme per un evento sempre più straordinario 

5 luglio 2017
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«È tutto un altro Galà». Così si sono espressi gli organizzatori. Così stanno davvero le cose, del resto. «Non ho parole per descrivere il grandissimo lavoro svolto dai direttori sportivi Beat Magyar e “Chico” Cariboni», aggiunge il presidente del comitato organizzatore Alessandro Lafranchi. Per spettacolare che un Meeting possa essere, c’è sempre qualcosa che si può aggiungere per renderlo ancora più appassionante, unico nel suo genere. L’organizzazione del Galà dei Castelli, non paga dei vari Kariem Hussein o Asafa Powell, per non fare che due nomi, rilancia, e lo fa in grande stile. In stile Galà. A stelle aggiunge stelle, a medaglie assomma medaglie, per fare dell’appuntamento di martedì 18 luglio un evento straordinario sotto tutti i punti di vista. Su tutti, quello squisitamente tecnico.

L’offerta del Galà si arricchisce infatti della presenza di altre prime firme dell’atletica mondiale. Tra i tanti campioni attesi al Comunale, spiccano tre regine, la fuoriclasse del disco Sandra Perkovic e le colleghe altrettanto illustri del lungo, l’avvenente Darya Klishina e Brittney Reese. Tre gemme che impreziosiscono una serata che si annuncia spettacolare, alla quale prenderanno parte, come noto, tutti i migliori esponenti del movimento nazionale (compreso il talentuoso Julien Wanders, atteso nei 5’000), «assolutamente entusiasti all’idea di tornare a Bellinzona, e di misurarsi con una concorrenza di livello mondiale», come ricordato da Beat Magyar, l’architetto, con “Chico” Cariboni, del parterre che farà la gioia del Comunale di Bellinzona. Come detto, il meglio a livello svizzero con alcuni numeri uno a livello mondiale. A beneficio dello spettacolo. Tra questi, la citata croata Perkovic, pressoché imbattuta da una vita, atleta di grande fascino e personalità, duplice oro olimpico (Londra e Rio), vincitrice degli ultimi quattro titoli europei, un inno alla tecnica.

«La signora del disco – l’ha definita Cariboni –, da sola vale il prezzo del biglietto». Sempre nel disco, in uno spettacolare concorso misto che vedrà impegnati uomini e donne in un interessante duello sulle medesime misure (in quanto il disco delle ragazze pesa la metà...), ecco anche Nadine Müller, esponente di spicco della rinomata scuola tedesca, «per un concorso – aggiunge Cariboni – di livello simile alla Diamond League. Sulla carta nettamente la miglior gara». Anche perché in campo maschile scende nientepopodimeno che l’estone Gerd Karter, due volte sul podio ai Giochi di Londra e Rio, «uno dei migliori interpreti del disco di sempre». Non è da meno, in quanto a partecipazione e palmarès in gioco, il lungo femminile. Il Galà sulla pedana cala due assi straordinari. Darya Klishina ha una storia particolare, legata alla sua terra natia, la Russia, che ha però lasciato da un decennio per gli Stati Uniti.

«Un talento straordinario – spiegano Cariboni e Magyar –, che a 17 anni fu in grado di saltare a 7m03, seconda misura di sempre per gli U18. Benché la scuola russa si veda, nell’eleganza del gesto, oggi gareggia come atleta indipendente, staccata dalla federazione russa invischiata nelle note vicende di doping. È l’unica russa ad aver potuto partecipare, dopo mille traversie, ai Giochi di Rio, dai quali i russi erano stati esclusi in blocco. Sta tornando ai livelli stratosferici di qualche stagione fa». Le fa compagnia, pur cercando di metterle i bastoni fra le ruote, l’americana Brittney Reese, classe 1986, personale di 7m31.

«La sua presenza quest’anno – ricorda Magyar – è stata confermata già un anno fa, subito dopo il Meeting del 2016. Intende battere il record dello stadio (7m05), visto che nella scorsa edizione ha saltato due volte a 7m04, di per sé già un risultato straordinario. «Gareggia pochissimo – aggiunge Cariboni –, per cui averla a Bellinzona è un lusso. Il suo ingaggio è un’operazione eccezionale. Si concentra sui grandi eventi. Basti dire che non ha preso parte alle tappe della Diamond League. L’hanno cercata Roma e Losanna, ma ha scelto Bellinzona, affascinata dal posto, dall’accoglienza e dalle condizioni di gara».

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