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Noè Ponti, prodigio del nuoto. 'L'acqua è il mio elemento'

(Samuel Golay)
17 novembre 2016
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È in acqua che Noè Ponti si esprime al massimo. Immerso (mai termine fu più azzeccato) in una realtà che gli calza a pennello e gli consente di tradurre in prestazioni straordinarie un talento che gli è stato riconosciuto in modo unanime subito, alle prime bracciate. Non le primissime, giacché l’impatto con l’acqua, a 6 anni, non fu felice. Come se fosse stato necessario forzare il chiavistello di una porta chiusa per azionare un meccanismo di amore e passione per il nuoto, ricambiato molto bene da una disciplina di fatica che premia il sacrificio ma eleva solo il fuoriclasse con doti fuori dal comune. Non fu forse conflittuale, in fondo, anche il rapporto con l’acqua del Noè di biblica memoria? “Nomen omen”, il destino nel nome. Poi però l’amore è sbocciato, corrisposto. Talento e...

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