Racconto della settimana

Poesia d'estate

15 ottobre 2015
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Giovanni è costretto a bloccare la sua corsa perché Mario gli sbarra la strada. Sta lì, fermo davanti a lui, a braccia conserte e gambe larghe, in maglietta, calzoni corti e infradito; bel fisico palestrato, mascellone e barba incolta. Maestro di nuoto in estate, maestro di sci in inverno.

- Niente lezioni nemmeno oggi! Piazzerò qualche sdraio e aspetterò clienti che non verranno! Di sabato! Senza corsi di nuoto prenderò il minimo dello stipendio questo mese, ed è molto meno di quello che prendi tu per irritare la gente che aspetta da te un po’ di buone notizie!

- Mario, lo capisci anche tu che non posso annunciare bel tempo se so che pioverà! - si spazientisce bonariamente Giovanni.

- E già! - incalza Mario col piglio da professore arrabbiato - Tu fai parte di quelle persone per le quali pioggia o sole, vento o neve non fanno letteralmente né caldo, né freddo! A voi il tempo non riguarda proprio! Lavorate e guadagnate con o senza ombrello! Il ritmo del ticchettio della pioggia sul tetto è l’unico tempo che percepite, ma il TEMPO, quello vero, quello che scandisce le giornate di chi vive senza ripari, fa la differenza tra una faccia triste e una allegra e anche tra uno stomaco vuoto e uno pieno!

Giovanni conosce il suo carattere sanguigno, ma è la prima volta che lo vede così agguerrito. Mario sale in cattedra e termina quindi quella che ha tutta l’aria di essere qualcosa di più che una spiccia lezione di filosofia da pianerottolo.

- L’uomo ha bisogno delle stagioni: freddo se dev’essere freddo e caldo se dev’essere caldo. Se cambia questa regola s’inceppa il ritmo naturale delle cose e l’uomo saggio si chiede se sia in arrivo qualcosa di brutto e di chi sia la colpa.

- Forse esageri un po’! - d’istinto Giovanni cerca di sdrammatizzare la situazione pur sentendo una strana empatia di fondo con le parole di Mario che continua:

- Tu parli del tempo, parla allora di tempo buono. Buone notizie! Ecco cosa dovresti annunciare. Prima o poi il tempo le porterà! No?

Non c’è più dialogo e nemmeno tempo.

- Devo andare, scusa! - Giovanni si fa spazio tra Mario e la ringhiera delle scale e ricomincia veloce la sua discesa.

- E già, buone notizie! - pensa Giovanni, alzando gli occhi al cielo. - Quelle dovrei dare, secondo lui e secondo tutti quanti!

Da giorni, i media riportano le proteste di albergatori e operatori turistici: sostengono che previsioni meteo troppo negative allontanino i turisti. Sembra che espressioni come vaste zone depressionarie, correnti fredde, stratificazioni nuvolose, spaventino probabili vacanzieri causando un danno all’economia locale.

Pensieri pesanti spingono Giovanni al primo piano, davanti alla porta dell’appartamento di Carlo, stranamente aperta.

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