Racconto della settimana

Poesia d'estate

14 ottobre 2015
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Quella maschera grifagna che spunta dalla porta semi-aperta gli strappa il respiro, ma, in un mezzo singhiozzo, Giovanni riesce comunque a salutarla con un Buongiorno sospirato sottovoce.

Sandra Selti, tanto scontrosa e intrattabile sul pianerottolo di casa, quanto esageratamente sorridente e tutta ciccì e coccò nel suo salone, grugnisce qualcosa che assomiglia più a un ringhio che a un saluto. Gonfia il petto e, inarcando un po’ il collo, spara immediata la sua filippica:

- Allora? Acqua e vento anche oggi? Dimmi che fra poco arriverà il sole, almeno tranquillizzerò le due spose che devo pettinare! Uscirebbero dal mio negozio col bel tempo, sorridenti, lasciando mance a tutti, e io non dovrei sprecare barattoli di lacca... che poi dicono che inquina l’aria!

Giovanni sospira allargando platealmente le braccia. Il fatto che, per mantenere un buon rapporto di vicinato, permetta a quella donna di mettergli le mani nei capelli una volta al mese, aumenta il suo imbarazzo di questo momento.

Non riconosce certo in quelle parole pesanti e arrabbiate la leggerezza gentile delle sue mani. Quei suoi occhi, adesso così reattivi e aggressivi, sanno essere anche stanchi e tristi; Giovanni lo sa, l’ha scoperto nel suo salone, poco distante da casa, un giorno di temporale di qualche anno fa, quando, in un momento di debolezza, la burbera parrucchiera, col rasoio in una mano e il pettine nell’altra, gli raccontò dell’incidente d’auto in cui perse l’amore della sua vita, tanti anni prima. Ricorda ancora la sua voce tremante e arrabbiata alla fine di quella confessione tanto intima:

- L’asfalto bagnato ha ammazzato il mio Marco. Io odio la pioggia con tutta la sfortuna che si porta addosso!

È incredibile come l’atto di mettere le mani nei capelli di perfetti sconosciuti, permetta un avvicinamento di emozioni degno delle più grandi amicizie. Certe parole, dette massaggiando la testa, passano prima di tutto attraverso la pelle, poi invadono le orecchie quando ormai hanno già colpito il bersaglio. Da pancia a pancia!

Con la pioggia torna il rigurgito di quelle parole sofferte, in un conato di rabbia, proprio lì, sul pianerottolo, addosso a Giovanni che, in un mezzo sorriso, abbozza una risposta:

- Forse qualche schiarita - evitando lo sguardo dell’arpia in vestaglia e riprendendo la discesa.

- L’hai detto anche ieri! - lo apostrofa la donna mentre chiude la porta e lascia Giovanni alla sua corsa sulle scale. Giovanni non si gira, continua a scendere veloce, stringendo forte l’ombrello nella mano.

- È vero! L’hai detto anche ieri. Chi vuoi prendere in giro? - È Mario che, sentita la voce della strega di sopra, si piazza sul pianerottolo del secondo piano davanti al suo appartamento.

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