Racconto della settimana

La barchetta di carta

19 settembre 2015
|

Dunque, ricapitolando:

Alle sette del mattino l'agente Lorenzi, appuntato della piccola stazione di polizia, aveva accolto un signore di una certa età, tale Erwin Salomone di Zurigo, che aveva denunciato la scomparsa, la sera prima, del figlio Tobia. Ciò era successo sulla riva del lago in una zona frequentata dai turisti. Del figlio non c'era traccia se non poche barchette di carta. Il Commissario Veri, signora Commissario, aveva messo al lavoro la squadra dei sub ma senza risultato. Si era anche attivata per interrogare il testimone, che a questo punto sarebbe anche potuto diventare un indiziato, viste le reticenze, l'agitazione e la confusione evidente. Nel corso della mattinata la notizia era trapelata al punto che in ufficio si era presentato un inviato del locale quotidiano.

Alle 12.30, mentre i presenti sbocconcellavano un panino che l'appuntato Lorenzi si era premurato di farsi portare dalla vicina tavola calda, alla radio avevano sparato il titolo "Giallo di mezza estate". Abbastanza per risvegliare tutto il cantone dal torpore della canicola.

Cinque minuti dopo era squillato il telefono.

- Mi dica signora Salomone. Sono il commissario Veri. Ci stiamo già occupando del caso. Purtroppo, al momento, non possiamo darle la notizia desiderata. Mi spiace -

Ci fu un attimo di silenzio. Come può far male, a volte, anche l'assenza di notizie.

- Lei è una donna? Un commissario donna?- L'accento tedesco tradiva la sua origine. Proseguì:

- Allora lei mi capirà di sicuro. Un cuore femminile sa sempre dove cercare. Molti non hanno capito. Il mio Tobia è un angelo, anche se ha la fissazione per le barchette di carta  e va guardato a vista. Gliene ho comprate di legno, di plastica, coloratissimi velieri e pescherecci con tanto di reti ma non c'è verso. Il piacere di veder nascere, da un semplice pezzo di carta, tutto un mondo di pirati e navigatori gli fa perdere la testa.

Lo trovi, la prego. È una parte di me –

Adriana Veri sospirò. In una frazione di secondo le passarono per la testa immagini che credeva dimenticate. Anche lei aveva giocato e fantasticato molte volte in quella spiaggetta. Tra quei canneti aveva vissuto i primi turbamenti adolescenziali, i primi filarini proibiti.

Pensò anche alla nottata che aveva appena trascorso e si disse che la vita era ingiusta. Quella notte era forse nato il suo grande amore e lei aveva il cuore a pezzi per un Tobia che nemmeno conosceva…

- Signora Ruth. Non lasceremo niente di intentato. Mi dica dove si trova adesso. La mando a prendere con la macchina. Da qui, magari, riusciamo, assieme, a far ripartire le ricerche, come dice lei, "col cuore".

Lorenzi, che aveva sentito, diede un ultimo morso al panino e prese le chiavi della macchina.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔