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Gli echi della guerra (e le conseguenze) viste dal Ticino

A Lugano si parla politiche di genere, mentre Ajla è ai blocchi di partenza dei Mondiali. Estate, tempo di colonia, anche per i profughi ucraini

13 luglio 2022
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Al capitolo approvvigionamento, le preoccupazioni maggiori a livello cantonale sono date dal gas, per il quale "dipendiamo dall’estero. L’attuale sospensione di fornitura di gas da parte di Gazprom per lavori di manutenzione sta preoccupando tutta l’Europa non essendovi la certezza che fra dieci giorni, terminata la manutenzione, la fornitura riprenderà". Mentre per quel che concerne l’elettricità "abbiamo una parziale dipendenza dall’estero nel periodo invernale". Parole del capo del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta, che fa il punto della situazione su una questione divenuta di stretta attualità con la guerra innescata dalla Russia in Ucraina.

Fraco Zantonelli, nel suo commento, si sofferma invece sul ruolo di mediazione della Svizzera che portò alla sottoscrizione degli accordi di Evian, che misero fine alla sanguinonsa guerra, durata sette anni, per l’indipendenza algerina dalla Francia.

C‘è divergenza di opinioni a Lugano in merito all’eventualità di creare un dicastero dedicato alle politiche di genere, un po’ come fatto da altre parti. Al parere favorevole circa una sua istituzione, espresso dai banchi dell’ultimo Consiglio comunale da Tamara Merlo si contrappone quello del capodicastero Formazione, sostegno e socialità Lorenzo Quadri, secondo cui "non si vede la necessità di creare un Dicastero apposta quando quei temi vengono già trattati sotto il Dicastero tuttora esistente".

Un po’ di svago, soprattutto per loro, che le bombe della guerra le hanno viste da vicino, troppo vicino. Anche per queste persone, arrivate in Ticino in fretta e furia, l’estate fa rima con qualche istante di svago. Magari un una delle classiche colonie estive, come quelle proposte dall’Associazione monitori e animatori di colonie (Amac) di Mendrisio e dal Comune di Vacallo.

A due giorni dall’inizio dei Mondiali di atletica a Eugene (Oregon), Ajla Del Ponte parla delle sue sensazioni e ambizioni, dopo una prima parte di stagione indelebilmente segnata da quell’infiammazione tendinea che ne ha condizionato la primavera. "Non è stato facile vedere che avanzavo a passo di formica. Adesso invece sono arrivata a un punto in cui posso lavorare a pieno carico, e quindi vedremo ai Mondiali cosa succederà".

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