Newsletter

È permesso?

In Ticino la polemica sui permessi sfocia nella richiesta di un Servizio dei ricorsi indipendente. A Bellinzona, poi, c'è chi schiamazza e chi non dorme

10 settembre 2020
|

È saltato il tappo sui permessi di soggiorno in Ticino. L'argomento non è certo una novità a sud delle Alpi. A questo giro, a innescare le polveri sono state le dichiarazioni di Norman Gobbi sulle pratiche adottate dal Dipartimento delle istituzione per il rinnovo o la concessione di permessi di soggiorno e dimora. Pratiche mostrate in un servizio di Falò. Ieri ci risulta se ne sia pure discusso in governo, ma è stato inutile tentare di saperne qualcosa: fedeli al principio di collegialità, i ministri rimettono di fatto la palla in mano al presidente. Che è poi lo stesso Gobbi. Nel frattempo, mentre la Lega attacca la Rsi accusandola di essere faziosa, il gruppo Ppd chiede di rendere il Servizio ricorsi un organo giudiziario indipendente, togliendolo in questo modo dall'Amministrazione. E, di riflesso, dal controllo formale del Consiglio di Stato.

Rimanendo a Bellinzona, ci spostiamo poco lontano, in Via Dogana e Piazza Indipendenza, dove gli schiamazzi notturni non fanno dormire chi lì vi abita.

Poi anche oggi ci tocca parlare di coronavirus, perché ieri in serata è giunta in redazione la notizia di due maxi-focolai di Covid-19 in due case di cura friborghesi. Peraltro nel giorno in cui al Consiglio nazionale, addobbato per l'occasione da ufficio postale, è andato in scena il dibattito-fiume sull'emergenza Covid. Risutlato: milioni di aiuti anche per i settori dimenticati e una legge per "cementare" (più o meno) le misure prese in piena emergenza dal Consiglio federale.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE