laR 25 anni

Figurine, passione appiccicaticcia

15 settembre 2017
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Come eravamo venticinque anni fa? Cosa catalizzava la nostra attenzione? C’erano tante cose, e tra queste tante cose ce n’era una in particolare che un quarto di secolo fa andava per la maggiore. Le figurine, Panini su tutte (a quei tempi non c’erano praticamente che quelle sul mercato), per gli album.

Una passione che si trasformava in una sorta di febbrone da cavallo durante l’estate rovente, quando si avvicinavano i grandi appuntamenti del pallone, perché in barba agli album di nicchia dedicati a Cuore, i Puffi, del Wwf e via elencando, i più gettonati erano quelli sfornati per Mondiali ed Europei.

Che tempi, quelli! Davvero altri tempi: quei mitici rettangolini autocollanti ci facevano spendere ore e ore, prima a scartare pacchetti, poi a spulciare liste di numeri a non finire (snocciolando come un mantra una serie di «ce l’ho, mi manca, ce l’ho… ») e poi con i compagni a scambiare le figurine. E, da ultimo, non senza l’umiliazione di non essere riuscito con i propri mezzi, a ordinarle dal produttore…

Erano anche altri tempi, quando gli Europei erano ancora a sole 8 squadre (Svezia 1992) e la fase finale di Coppa del mondo ne vedeva in lizza ancora 24 (Stati Uniti 1994). Allora per completare la raccolta ci voleva tempo, come oggi, ma decisamente meno, molti meno soldi… Che per un ragazzino come ero a quei tempi, il semplice costo di un pacchetto di figurine pareva già un piccolo salasso (e ogni pacco ne conteneva addirittura sei di figurine; oggi invece la miseria di cinque).

E gli album? Curati fin nei minimi dettagli! La sfida, poi, era quella di completare la raccolta prima che l’arbitro fischiasse il calcio d’inizio della partita inaugurale del torneo: solo a collezione ultimata ci si poteva rilassare guardando le partite sfogliando l’album e scrutando le facce di campioni che passavano alla tv. Ora è già bello se alcuni di quei campioni raffigurati sull’album sono effettivamente presenti nella rosa dei selezionati! E quante serate spese a caccia del «più brutto dell’album»: suvvia, chi non si è mai lasciato prendere e coinvolgere da questo gioco?

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