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Quando sei un 'néné' e ti salva il computer

In Marocco oltre 300mila studenti non abbandonano la scuola pubblica e rischiano l'esclusione. Una Ong li "recupera"... recuperando materiale informatico

Il lavoro a Casablanca (Foto: Ahmed Jarfi)
24 giugno 2019
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Un giovane su quattro di età compresa tra i 15 e i 24 anni in Marocco è un “néné”: né a scuola, né in formazione, né al lavoro. Questa popolazione, inattiva ed esclusa da tutto, è di 1,7 milioni di persone. Una vera bomba sociale. Questo status di “néné” inizia spesso con l’insuccesso o l’abbandono scolastico. Ogni anno, tra 250mila e 350mila studenti abbandonano la scuola pubblica (315’273 nel 2018). Senza qualifiche, sono costretti a svolgere piccoli lavori precari in tenera età, per poi abbandonare tutto.

Al Jisr conosce bene questa categoria di giovani, spesso demotivati e completamente disorientati. La missione dell’Ong è quella di insegnare loro un mestiere e di fornire loro abilità comportamentali, o soft skills, che renderanno più facile per loro l’ingresso nel mercato del lavoro. Circa dieci anni fa, ha lanciato l’iniziativa “Green Chip” con diversi partner, tra cui il meccanismo di sovvenzione americano Mepi (Middle East Partnership Initiative). Il progetto permette di far imparare l’hardware ai giovani. Come? Smontando vecchi computer. 

L’Ong recupera ogni anno computer e attrezzature informatiche usate da decine di aziende e pubbliche amministrazioni. Vengono smistate nei due centri di formazione di Casablanca e Oujda, dove i giovani tirocinanti le prendono in carico. Quelli recuperabili vengono riparati e offerti alle scuole pubbliche. Gli altri vengono smantellati e inviati al gigante minerario marocchino Managem, partner del programma, che si occupa di recuperare i componenti metallici. Al Jisr, che tratta da 150 a 200 tonnellate di rifiuti elettronici all’anno, prende tre piccioni con una fava: insegna ai giovani un mestiere, ricicla i rifiuti elettronici e dota le scuole pubbliche di attrezzature informatiche, riducendo così il divario digitale nell’ambiente scolastico. 

Il corso dura un anno, di cui tre mesi di stage, ed è dedicato per l’80% alla pratica. Al termine viene rilasciato un diploma di manutentore informatico e un attestato di smaltitore. I giovani ricevono una sovvenzione mensile di 1’000 dirham (103 franchi), o 500 dirham a Oujda. Questo li spinge a continuare la formazione fino alla fine. Essi beneficiano anche di corsi di lingua e comunicazione, laboratori artistici, imprenditorialità e tecniche di ricerca di lavoro. Alla fine del programma, sono affiancati nella ricerca di lavoro. «Il loro tasso di integrazione del mercato è di circa il 60%. È una performance onorevole», rileva il presidente dell’associazione, Mohamed Lahlou. «Quest’anno abbiamo costituito un intero team di persone per accelerare la loro integrazione professionale», aggiunge Wafa Berny, direttore esecutivo. L’Ong ha già aumentato il numero dei suoi beneficiari quest’anno, passando da 40 a 60 partecipanti per classe a Casablanca (circa 30 a Oujda). All’inizio del prossimo anno scolastico, saliranno a 120 nella capitale economica, quindi raddoppiano. Al Jisr è inoltre alla ricerca di partner per l’apertura di tre nuovi centri Green Chip a Tangeri, Kenitra e Settat.

Sulla base di questa esperienza, Al Jisr sta ora organizzando un corso più avanzato: Green Chip 2.0, progettato per formare sviluppatori web/dati, referenti digitali e digital data security manager. Tre sedi saranno presto aperte a Oujda, Berkane e Jerrada nella regione orientale. L’obiettivo è quello di inserire nel mercato del lavoro 150 giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, in una situazione di vulnerabilità, attraverso l’apprendistato delle professioni digitali, molto richieste dalle imprese. A est, questa fascia di età rappresenta più del 18% della popolazione, di cui il 30,2% è disoccupato senza qualifiche (tre volte di più della media nazionale). «Le professioni digitali permetteranno ai giovani della regione di trovare impieghi nel telelavoro, superando il vincolo della mobilità geografica, e di ampliare lo spettro delle loro opportunità al di là del mercato locale», fa notare Al Jisr. 

Parallelamente, l’Ong gestisce un centro di formazione professionale di seconda opportunità a Casablanca, dove accoglie i giovani che hanno abbandonato la scuola. Gestisce inoltre varie iniziative a sostegno delle scuole, tra cui Biblio-Bus, una biblioteca mobile che visita le scuole periurbane e rurali svantaggiate, in particolare nella regione di Casablanca. In ogni tappa, il Biblio-Bus organizza laboratori di lettura, scrittura, documentari e proiezioni di film... in ogni luogo visitato vengono creati dei club di lettura. Tante iniziative per giovani spesso trascurati. 

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