Impact Journalism

L'ambasciatore delle parole

Polan Sarkar
7 gennaio 2015
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di Abul Kalam Muhammad Azad/Prothom Alo, Bangladesh

Quando la gente del villaggio si sveglia il mattino, la prima cosa che vede è Polan Sarkar. È in piedi, sorridente, con una borsa piena di libri sulla spalla. Nonostante i suoi 94 anni, è pieno di vita come un ragazzo. Percorre parecchie miglia a piedi, spostandosi da un villaggio all’altro con i suoi libri. Acquista i volumi con il suo denaro e li dà in prestito alla gente. Dopo alcune settimane, ripassa; gli abitanti restituiscono i libri e ne scelgono altri fra quelli nuovi che egli porta con sé. Sono ormai 30 anni che Sarkar rifornisce di parole e cultura una ventina di paeselli del Rajshahi, destando nella regione un nuovo interesse per la lettura.

Per quelle regioni rurali del Bangladesh, dove la maggior parte degli abitanti è povera e analfabeta, il lavoro di Polan Sarkar rappresenta una rivoluzione. Il sogno del 94enne è di liberare il suo villaggio e quelli vicini dall’ignoranza.

Rimasto orfano di padre a soli cinque mesi, Polan frequenta la scuola unicamente fino alla seconda classe, quando la povertà gli toglie definitivamente la possibilità di proseguire i suoi studi. Non perde però l’abitudine di leggere. Per ovviare alla penuria di libri, li chiede in prestito qua e là. Dopo aver trascorso un’infanzia nell’indigenza, la sua povertà viene in qualche misura alleviata quando riceve in eredità un pezzo di terra da suo nonno. Da giovane, Polan entra a far parte del jatra, un teatro popolare locale, dove riveste il ruolo di un clown. A quei tempi vi erano pochissimi artisti jatra in grado di leggere e scrivere e non c’erano fotocopiatrici o macchine per ciclostili. Così i copioni si dovevano riprodurre a mano e ad occuparsene doveva essere proprio Polan. Sempre lui sedeva di lato sul palcoscenico per suggerire le battute agli attori. Cresciuto nella casa di un suo zio materno, dove riscuoteva le tasse dai contadini, lavora in seguito come esattore fiscale del Comune. Con il denaro che guadagna acquista libri; non si limita a leggerli, ma li dà in prestito ad altri. Sulla terra di sua proprietà fonda una scuola superiore: presta agli studenti libri da leggere e premia quelli meritevoli con altri tomi, gettando così i semi di un rivoluzionario interesse per la lettura.

Assieme alla diagnosi di diabete arriva anche il consiglio di fare regolari passeggiate. Ecco l’idea: «La gente viene a casa mia per prendere in prestito libri... Potrei invece andare io da loro per consegnarli», si dice Polan.

 Quello fu l’inizio – racconta oggi –. Distribuire i libri spostandomi a piedi è diventata quasi un’ossessione». Polan inizia così a recarsi di casa in casa con il suo prezioso carico. La voce delle sue visite si sparge e a quel punto ogni genere di persone, compresi studenti e casalinghe, comincia a rivolgersi a lui per chiedergli nuovi volumi. Diventa in breve tempo una sorta di biblioteca mobile, e casa sua si trasforma nella libreria del villaggio. Polan Sarkar ama portare alla gente i classici della letteratura bengalese e prestare libri di racconti popolari e narrativa di altri autori conosciuti.

È grazie a Polan Sarkar che Abdur Rahim, ora cinquantacinquenne, è diventato un avido lettore. Rahim possiede un negozio di generi alimentari a Digha Bazar. Non solo legge, ma ogni pomeriggio tiene una sessione di lettura presso il suo negozio. «Polan Sarkar ha fatto nascere in me l’amore per la lettura», confessa.

Il “movimento” di Polan Sarkar era limitato a pochi villaggi del Rajshahi: nessuno, al di fuori di questa zona remota, ne sapeva nulla. Nessuno fino al 27 febbraio 2007 quando il quotidiano ‘Prothom Alo’ ha pubblicato un primo articolo su di lui. Sarkar riceve il premio nazionale Ekushey Padak (una delle massine onoreficenze civili in Bangladesh, ndr).

Ancora ogg, a 94 anni, si sposta a piedi con i suoi libri. È un uomo dotato di senso dell’umorismo e innamorato della vita, divenuto fonte di ispirazione per molte persone intorno a lui. Il suo entusiasmo per i libri ha superato i confini del suo villaggio e molti altri hanno seguito il suo esempio, creando biblioteche e distribuendo libri di paese in paese. 

Nel buio dell’analfabetismo che avvolge le zone rurali del Bangladesh, Sarkar è un luminoso faro di speranza.

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