I diplomati

Lotta alle neofite invasive, consegnati 13 attestati

La cerimonia si è tenuta a Bellinzona. Quest'anno l'operazione si è concentrata su una trentina di località

25 novembre 2018
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Si è tenuta nei giorni scorsi nell'aula del Gran Consiglio la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza ai 13 partecipanti al terzo anno del progetto di Lotta alle neofite invasive. Erano presenti rappresentanti di Caritas Ticino, dell’azienda L’Orto, della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss), e della Sezione dell’agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe).

Gli iscritti, che per l’occasione hanno potuto beneficiare di nuovi servizi e opportunità lavorative, estendendo le proprie conoscenze anche in ambito forestale, sono stati accompagnati da esperti e professionisti, membri del Gruppo di lavoro organismi alloctoni invasivi. Gli stessi si occupano di valutare le situazioni e le modalità d’intervento, fornire un’adeguata formazione teorica e pratica nonché il supporto informativo e, infine, di seguire l’operazione sul territorio dal punto di vista scientifico.

Quest’anno l’operazione si è concentrata su una trentina di località. Lo scopo del progetto, che dopo una prima fase pilota, svoltasi tra il 2015 e il 2017, è ora un piano consolidato, è duplice: eliminare o ridurre drasticamente i focolai delle neofite invasive problematiche, contenendo di conseguenza anche il danno che esse possono causare e impartire una formazione specifica che i partecipanti potranno mettere a frutto nelle loro attività future e che, si auspica, incrementerà le loro possibilità di reinserimento professionale. Inoltre, questo percorso di reinserimento offre alle persone al beneficio dell’assistenza sociale - con formazioni specifiche nel settore del giardinaggio e nell’ambito forestale - una possibile opportunità di lavoro più consona alla loro formazione. L’auspicio è che iniziative come questa – che hanno il pregio di mettere in rete competenze e conoscenze, offrire la sperimentazione di una nuova realtà lavorativa e favorire l’inclusione nella rete sociale – possano fare da traino nell’ambito della cura del patrimonio territoriale e paesaggistico ticinese.

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