Curiosità

La felicità non è un obbligo

Un salone di parrucchiere inglese costretto a ritirare un'offerta di lavoro che richiedeva ai candidati di essere felici

4 settembre 2020
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Un salone da parrucchiere ha dovuto ritirare il suo annuncio di offerta di lavoro dopo che la parola "felice" - attributo richiesto ai potenziale candidati - è stata ritenuta discriminatoria verso chiunque non si ritenga tale. L'insolito episodio - scrive oggi il Times, ironizzando su una vicenda tratteggiata come ultima frontiera del politically correct - è avvenuto a Cainscross, nella contea inglese del Gloucestershire, dove la titolare del negozio AJ, Alison Birch, inizialmente aveva pensato a uno scherzo. Il suo annuncio si rivolgeva a parrucchieri con almeno 5 anni d'esperienza e terminava così: "Il nostro è un piccolo salone, affollato e amichevole, dunque solo acconciatori felici e gentili possono lavorarci". E' stato grande lo stupore - ha raccontato Birch - quando un funzionario del locale ufficio di collocamento ha chiesto la correzione: "Siamo tutti politicamente corretti in questi tempi ma non vedo come siamo stati discriminatori. Eppure l'impiegato è stato irremovibile, così noi siamo andati altrove a cercare un collaboratore".

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