Curiosità

Guerra a colpi di preservativo: vince Warner Bros

L'azienda elvetica Magic X deve al colosso dell'intrattenimento oltre 150mila franchi per uso improprio del marchio 'Harry Popper'

20 giugno 2018
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Giunge al termine la guerra tra Warner Bros e Magic X, catena svizzera di sex-shop. L’azienda elvetica dovrà versare oltre 150mila franchi al gigante dell'intrattenimento per aver depositato oltre un decennio fa il nome "Harry Popper" nel registro svizzero dei marchi, con il quale denominare i preservativi prodotti.

Nel 2008 la Warner Bros, titolare del marchio "Harry Potter", aveva chiesto un divieto per l’uso del nome. Nell’agosto 2010 il tribunale cantonale di Svitto aveva accettato la domanda del gruppo americano. La Warner ha poi chiesto un versamento proporzionale alla quantità di preservativi venduti e il conseguente giro d’affari realizzato.

Dopo diversi passaggi nei tribunali, la giustizia svittese aveva stabilito l’anno scorso in base a stime – vista la reticenza della catena svizzera nel fornire le cifre – la somma da versare: oltre 150’000 franchi. Il totale è stato contestato da Magic X insieme ad altri punti di fronte al Tribunale federale. In una sentenza pubblicata oggi, l’Alta corte di Losanna ha però confermato la decisione del tribunale di Svitto, giudicando insufficienti le motivazioni del ricorso, che è quindi stato respinto.

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