Curiosità

Venezia, basta cibo da passeggio

Le autorità cittadine vietano per tre anni improvvisati picnic. La misura blocca le nuove aperture, a parte le le gelaterie. Restrizioni e limiti per i locali già esistenti

9 maggio 2018
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Stop ad aperture di negozi di alimenti per ’cibo da passeggio’ a Venezia per tre anni il tutto a favore del decoro ma soprattutto per evitare l’occupazione di spazi pubblici, come gradini di ponti e chiese, per improvvisati picnic e relativa invasione di rifiuti. Il nuovo passo, di un percorso avviato un anno fa dal sindaco lagunare Luigi Brugnaro, è stato sancito – come riferisce il Corriere del Veneto – dalla Giunta comunale.

Ora, il tutto dovrà essere fatto anche dalla Regione Veneto bilanciando le esigenze della città con i provvedimenti sulla libera concorrenza. Il provvedimento oltre a bloccare le nuove aperture, eccezion fatta per le gelaterie, prevede anche restrizioni e limiti per i locali già esistenti obbligandoli a tenere pulito, tra l’altro, il suolo pubblico.

Ad essere ’colpiti’ saranno i venditori di pizza al taglio, kebab e pasta al sugo da passeggio ma anche le oltre 60 attività del genere già attive a Venezia. Il provvedimento oltre a queste misure è molto articolato ed è anche volto ad imporre ai locali che vendono alimenti, standard minimi sulle misure degli spazi, altezza dei negozi e la presenza di servizi igienici. Le limitazioni riguarderanno, una volta a regime, la sola città storica e le isole di Murano e Burano, ovvero quelle aree di Venezia più colpiti dal peso dei flussi turistici di massa.

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