Curiosità

Un'ora senza luce per il clima

Oltre 7mila città nel mondo, tra cui Chiasso, Sion e San Gallo, hanno aderito all'iniziativa promossa dal Wwf Australia

(Fonte Wwf International)
23 marzo 2018
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Domani alle 20.30 ora locale, in oltre 7mila città del mondo, si spegneranno per un’ora le luci dei monumenti più famosi, come segnale forte in difesa del clima e della biodiversità.

L’Empire State Building e il Taj Mahal, la Porta di Brandeburgo, la Torre Eiffel e innumerevoli altri monumenti saranno immersi nel buio per un’ora durante la Earth Hour 2018. Nessun’altra iniziativa ambientale ha un’azione così globale: più di 7mila città in oltre 180 Paesi e territori ma anche aziende e privati si uniranno al grido di richiesta per una maggiore salvaguardia del clima. In Svizzera parteciperanno molti comuni, da San Gallo a Chiasso e Sion. 
Il messaggio è unico: abbiamo bisogno di una maggiore tutela del clima per proteggere gli esseri umani e la natura dalle conseguenze incalcolabili di un cambiamento climatico incessante. Lo studio completo condotto sul tema cambiamenti climatici e biodiversità lo ha dimostrato: con un approccio che predilige lo «statu quo», nelle regioni più preziose del mondo per la biodiversità una specie su due è in pericolo.

La Earth Hour contrasta questa prospettiva e lancia un messaggio di speranza: «La Earth Hour mostra quante persone, città e organizzazioni in tutto il mondo si impegnano per il clima», afferma Thomas Vellacott, Ceo del Wwf Svizzera. E aggiunge: «Se agiamo tutti insieme possiamo fare molto».

Le iniziative nel mondo

L’interesse suscitato dall’Ora della Terra viene utilizzato in molti Paesi anche per condurre progetti ambientali concreti: l’energia solare per i villaggi in India e nelle Filippine, la legge per la tutela delle foreste in Russia o il rimboscamento con 17 milioni di alberi in Kazakistan mostrano i risultati concreti dell’Ora della Terra.
 
La Earth Hour 2007 è nata come iniziativa della città di Sydney e del Wwf Australia.

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