Successo (quasi) pieno per il Falcon Heavy di Elon Musk, decollato con qualche ora di ritardo da Cape Canaveral. A bordo una Tesla decappottabile
Cosa sono due ore e quindici minuti di ritardo quando si è aspettato oltre cinque anni? Alle 21.45, invece che alle 19.30, da Cape Canaveral è decollato quello che è attualmente il razzo più potente in servizio al mondo. E durante il suo primo volo di test, il Falcon Heavy di Space X non ha certo deluso le attese: dopo un decollo e un'ascesa perfetta, i due razzi laterali si sono separati e sono rientrati senza problemi al luogo di lancio. Il tutto mentre il secondo stadio ha continuato a spingere la Tesla Roadstar - usata come carico dimostrativo - verso l'orbita terrestre e, poi, verso un'orbita eliocentrica che la porterà a intercettare l'orbita di Marte (passandoci piuttosto lontano invero) per giungere nei pressi della fascia d'asteroidi. Un successo su (quasi) tutta la linea che apre le porte a missioni anche umane verso altri pianeti.
Third burn successful. Exceeded Mars orbit and kept going to the Asteroid Belt. pic.twitter.com/bKhRN73WHF
— Elon Musk (@elonmusk) 7 febbraio 2018
Live Views of Starman https://t.co/G335kvVsta
— SpaceX (@SpaceX) 6 febbraio 2018
View from SpaceX Launch Control. Apparently, there is a car in orbit around Earth. pic.twitter.com/QljN2VnL1O
— Elon Musk (@elonmusk) 6 febbraio 2018
Falcon Heavy side cores have landed at SpaceX’s Landing Zones 1 and 2. pic.twitter.com/oMBqizqnpI
— SpaceX (@SpaceX) 6 febbraio 2018
Unica eccezione a una missione perfetta è la perdita dello stadio centrale, atteso a bordo della nave automatica "Of Course I Still Love You" in pieno oceano Atlantico, ma che si è schiantato in mare a poca distanza dall'obiettivo. Dai primi dati pare che non vi fosse abbastanza carburante per accendere tutti i motori previsti, per cui non è stato possibile frenare abbastanza il razzo per riuscire a posarlo delicatamente sul ponte della nave. Lo stadio ha impattato con l'acqua a quasi 500 chilometri all'ora, danneggiando pure due motori dell'imbarcazione automatica. A confermarlo è stato lo stessu Musk durante una conferenza stampa. «Detta così, sembra un video molto divertente da vedere. Se le telecamere sono sopravvissute, lo mostreremo quanto prima», ha chiosato il patron di Space X.
La sorte dello stadio centrale è rimasta incerta per diverso tempo, con la rete ha iniziato a divertirsi al suon di meme.
That was amazing to watch. #FalconHeavy But I need to know about #thecore booster... #concern pic.twitter.com/FykAHaKILP
— Mr. Adams (@adamsattech) 6 febbraio 2018
So cool! Congrats @SpaceX. But, ummm, #thecore? pic.twitter.com/nFGxoiQthJ
— Alyce Weikel (@AlyceWeikel) 6 febbraio 2018
#thecore #centercore pic.twitter.com/Mr9vW5WAHr
— Peter Samson (@petermsamson) 6 febbraio 2018
That moment when you realize that the center core didn't make it but they say to shut up and tell no one. #FalconHeavy @spacex #centercore pic.twitter.com/tgdNZkjUHf
— capolo (@arnaldocapo) 6 febbraio 2018
Lo sviluppo del Falcon Heavy, costituito da tre Falcon 9 uniti in un solo vettore, è durato cinque anni in più di quanto lasciavano presagire le ipotesi del patron di Space X Elon Musk.