Curiosità

Bacchettata madre che sovraesponeva il figlio sui 'social'

In caso di mancata cancellazione, il padre e la madre del minore vanno incontro ad una sanzione pecuniaria. Per evitare 'turbamenti'

(Gabriele Putzu)
8 gennaio 2018
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Senza il consenso del figlio minorenne vanno rimossi dai social network foto, "informazioni e ogni dato relativo" pubblicati dai genitori e che producono il "turbamento" del giovane. In caso di mancata cancellazione, il padre e la madre del minore vanno, tra l'altro, incontro ad una sanzione pecuniaria.

E' quanto stabilito dalla I sezione del Tribunale civile di Roma che ha accolto la richiesta avanzata dal tutore di un 16enne. Della vicenda dà notizia il "Sole 24 Ore".

I giudici hanno imposto alla madre il divieto di diffondere su internet "notizie, dati, immagini e video" del minorenne. La decisione del tribunale capitolino riguarda una vicenda in cui esiste da tempo un conflitto tra il figlio e la madre, già alle prese con la separazione dal coniuge e conseguente pratica di divorzio in corso.

Una situazione che ha spinto il minore, è spiegato nella sentenza di 9 pagine depositata il 23 dicembre scorso, a proseguire gli studi all'estero, in un college negli Stati Uniti, al fine di "stare lontano dall'attuale contesto sociale, nel quale tutti i compagni sarebbero a conoscenza delle sue vicende personali, rese note dalla madre con uso costante e sistematico dei social network".

Nella sentenza i giudici scrivono che "la massiccia presenza mediatica (sui social network ndr) della vicenda del minore giustifica il turbamento dello stesso e la resistenza a proseguire gli studi in un contesto nel quale particolari della propria vita personale, sono ampiamente noti".

Nel provvedimento, inoltre, viene citata la relazione del 9 novembre del 2017, redatta dallo psicoterapeuta che sta seguendo il giovane, secondo cui la "posizione del giovane non è mutata rispetto alla madre che continuerebbe a riportare i particolari della storia familiare su social network (paragonando il figlio, secondo quanto dallo stesso riferito, al ragazzo che ha ucciso la fidanzata e riferendosi allo stesso come "ad un malato mentale"), lamentando l'ampia diffusione di tali notizie tra i coetanei". (Ansa)

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