Auto e moto

Mitsubishi Space Star, vocazione urbana

Nuovo look con dotazioni e sicurezza allargate “firmano” il restyling della citycar giapponese.

Il rinnovamento estetico della Space Star è apprezzabile specie nel frontale, ridisegnato insieme agli elementi paraurti.
4 giugno 2020
|

Per la compatta giapponese pensata nell’ottica della diffusione sui mercati mondiali, apparsa per la prima volta nel 2012, non è ancora tempo di lasciare la scena, caso mai tutto il contrario: come già avvenuto per altri modelli longevi della marca, anche alla Space Star viene concessa un’ultima iniezione di aggiornamenti per consentirle di proseguire la carriera, tenendo in buona misura il passo dell’evoluzione. Insieme a contenuti e tecnologie in crescita, la razionale ma godibile cittadina conserva inoltre una gamma decisamente generosa nelle varianti di allestimento (cinque), che trova anche nel prezzo un punto di forza indiscutibile: il listino parte da meno di 10mila franchi, includendo già la climatizzazione. Come in precedenza, tra i punti di forza del modello c’è il posizionamento in effetti intermedio tra i modelli effettivamente più ridotti nelle dimensioni e le vetture di fascia subito superiore; il peso ad esempio è basso, sotto la tonnellata, e il diametro di volta ben ridotto (9,2 metri per l’inversione) anche in questo caso a livello delle citycar più maneggevoli in manovra, mentre la lunghezza “extra” che raggiunge i 3,85 m consente un’abitabilità interna di maggior respiro.

Nonostante il progetto di base non freschissimo, la Space Star aggiunge diversi aggiornamenti tecnologici che potenziano la gamma di ausili attivi di guida, includendo quanto meno i sistemi di base comunque utili e significativi quali frenata automatica d’emergenza con rilevamento dei pedoni, avviso di mantenimento della corsia di marcia, abbaglianti automatici, aiuto alla partenza in salita. Due i motori tra cui scegliere, entrambi unicamente a benzina con architettura a tre cilindri e cubatura di 1.0 oppure 1.2 litri; il più performante è disponibile anche con cambio automatico CVT a variazione continua, come nel caso dell’esemplare di prova impiegato per il test, in alternativa al cambio manuale a cinque rapporti. Gli 80 cv a disposizione sono erogati in realtà con una certa uniformità, senza particolari picchi, mentre la coppia massima di 106 Nm è raggiunta a 4000 giri: la Space Star 1.2 non è né punta ad un comportamento dinamico, ma con la cooperazione della trasmissione automatica tarata per sfruttare principalmente l’elasticità di risposta ai regimi medio-bassi, l’auto si muove con brio offrendo variazioni dell’andatura rapide a sufficienza anche su percorso extraurbano (0-100 km/h in 12,8 secondi). La vettura non disdegna lo stesso impiego da “commuter” su distanze più ampie, dove risulta tutt’altro che sacrificata in virtù della buona libertà di movimento offerta dall’abitacolo e dell’insonorizzazione sufficientemente curata, anche grazie al regime motore che ad andatura costante viene mantenuto il più basso possibile dalla trasmissione a rapporto continuo. La guida tra le curve è altrettanto sincera, con movimenti del corpo vettura piuttosto contenuti.

L’aggiornamento della Space Star si estende anche nell’abitacolo, dove l’impiego di inediti rivestimenti anche parzialmente in ecopelle, estesi ai pannelli delle portiere, contribuisce a rendere più accogliente l’ambiente; finiture e materiali restano economici, ma l’insieme è gradevole. Evolve inoltre il sistema multifunzione e infotainment, ora affidato ad un display a sfioramento con diagonale da 7” completato dai supporti per smartphone Android e Apple; la navigazione può essere affidata in ogni caso anche al sistema di bordo. Valida la sistemazione dei passeggeri; davanti le poltrone sono ampie a sufficienza, caratterizzate da un’imbottitura piuttosto sostenuta, mentre la postura di guida turistica include le regolazioni di base consentendo una personalizzazione senza grosse limitazioni, se non negli scatti un po’ distanziati dell’inclinazione degli schienali. Discreta la libertà di movimento in seconda fila, mentre il vano di carico da 235/912 litri consente uno spazio sufficiente per i bagagli. Quanto al look esterno, anche l’occhio vuole la sua parte e la Space Star adotta dunque la stessa iniezione di personalità degli altri modelli, in special modo nel frontale reso più piacevole ed attuale con proiettori a led sugli allestimenti maggiormente curati.

Scheda Tecnica

Motori3 cilindri benzina
Potenzada 71 a 80 cavalli
TrazioneAnteriore
CambioManuale o automatico a variazione continua
Consumida 5,0 l/100 km (omologato)
Prezzoda 9'950 CHF
Ideale perLa mobilità in relax a breve e medio raggio, con spazio a bordo leggermente più ampio tra le “citycar” pure.
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE