Auto e moto

Omaggio al passato

Presentata a Barcellona la nuova Kawasaki Z900RS, una delle novità più attese nel segmento vintage sportivo, un modello rétro ispirato alla leggendaria 900 Z1 del 1972

Comoda, stabile e molto equilibrata, la nuova Z900RS segna una nuova frontiera nel segmento vintage
17 gennaio 2018
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Lo stile vintage ha fatto registrare, negli ultimi anni, una crescita costante nel mercato motociclistico internazionale. Crescita ed evoluzione: se pensiamo alla Kawasaki W800 appena mandata in pensione dalla casa di Akashi, la nuova Z900RS è, in confronto, un concentrato di tecnologia moderna con uno stile classico. La Z900RS ha alzato il livello nel mondo delle classiche, di principio nate come repliche di modelli leggendari, con il crescere della fetta di mercato si sono via via evolute.
Adesso, oltre ad emozionare per le linee che ritraggono i tempi andati, la nuova nata fa battere il cuore per un carattere autentico nella guida.

Per i tecnici giapponesi il compito, da un lato, è stato relativamente semplice perché nella loro storia vantano la 900Z1 lanciata nel 1972, denominata dalla stampa specializzata dell’epoca una vera superbike, allora la Z1 aveva delle prestazioni in grado di surclassare la concorrenza.
Z900RS: sta per “rétro sport” infatti la moto è dotata di componenti di rilievo, la forcella rovesciata è regolabile nel precarico molla, nella compressione ed estensione idraulica, la sospensione posteriore denominata back-link orizzontale è regolabile nel precarico molla e nell’estensione idraulica.
Le pinze dei freni anteriori ad attacco radiale e la pompa del freno radiale sono tarati per dare al conducente il miglior feeling possibile in frenata. Il KTRC (Kawasaki Traction Control) ha due modalità per essere adattato alle diverse situazioni. La frizione è stata sviluppata con la collaborazione del reparto corse Kawasaki, oltre ad essere servoassistita è dotata di antisaltellamento.
Telaio a traliccio studiato ad hoc per la nuova RS, i tecnici si sono concentrati su un generale alleggerimento di peso, sulla rigidità strutturale e sulle geometrie con l’obiettivo di garantire una maneggevolezza fuori dal comune.

Il pezzo forte è il motore con architettura a quattro cilindri in linea di 900 cc (948 per la precisione) come la progenitrice Z1. La base di partenza del propulsore è il quattro in linea della Z900 profondamente rivisto e adattato alle caratteristiche della RS. Il motore è dotato di 111 cv a 8’500 giri e 98,5 Nm di coppia a soli 6’500 giri. Dal lato motoristico si sono concentrati nello sviluppo di una configurazione molto equilibrata, incentrando il rendimento del motore sui regimi medio-bassi, hanno studiato perfino il “sound” focalizzandolo proprio sulla guida “tranquilla”, momento in cui il conducente può gustare appieno le note provenienti dallo scarico.
Design
Ci sono vari punti di contatto con l’illustre Z1: in primo piano la linea “orizzontale” che caratterizzava le moto degli anni 70.
L’iconico serbatoio a goccia che fa da cardine per il resto dei componenti, il codino a becco d’anatra con il fanale posteriore a forma ovale. La sella, il manubrio e le colorazioni.
La strumentazione analogica e rotonda per contagiri e contachilometri con lo stesso fondo scala e la stessa posizione dell’ago del contagiri a motore spento. Ha prevalso il moderno invece per il bellissimo faro anteriore a Led e il display LCD posizionato al centro.
Insomma, la nuova Kawasaki Z900RS va a ridefinire una nuova frontiera del “modern classic” e, a nostro parere, lo fa piuttosto bene a livello estetico.
Come detto, tecnicamente e dinamicamente, è una moto moderna a tutti gli effetti e adesso vi raccontiamo come va.
Prova su strada
All’entrata dell’albergo vediamo in esposizione la nuova Z900RS in tutte e tre le colorazioni, il programma ci dice che a breve dobbiamo presentarci in abbigliamento motociclistico.
Dopo una fugace apparizione ci troviamo seduti sulla nuova Z900RS, catapultati al buio su una strada molto tortuosa che costeggia il mare, oltretutto la temperatura esterna segna quattro gradi.
Abbiamo guidato la moto per un buon 45 minuti prima di arrivare al luogo della presentazione stampa. Una prima presa di contatto sicuramente non convenzionale ma che ci ha dato una valutazione non indifferente, ve la riassumiamo così: maneggevole sì, ma, soprattutto abbiamo apprezzato una ciclistica stabile sia in percorrenza di curva che in frenata e, di questi tempi, è quasi merce rara dato che si punta molto sulla facilità di guida a tutti gli effetti. Ci riferiamo naturalmente a moto di questa fascia di prezzo.
Secondo giorno: abbiamo tutto il giorno per testare la nuova nata e, dopo la conferenza stampa, ci rendiamo conto che è stato studiato tutto nei minimi dettagli. La nuova RS torna alla base anche dal lato industriale, infatti il progetto è basato su un unico modello. Questo la dice lunga su quanto sia importante in Kawasaki il mercato in questione.
Posizione di guida
Il sellone è comodissimo e largo come quelli di una volta, il manubrio è alto, piegato all’indietro e le pedane sono al posto giusto. Il busto rimane eretto. Ne consegue un’ergonomia ottima, la moto risulta confortevole anche a giudizio di altri tester presenti.
A bassa velocità la moto è molto manovrabile, la frizione morbidissima e modulabile aiuta parecchio in questo frangente.
In marcia
Il sound è studiato dal lato dello scarico ma anche dalla parte dell’aspirazione, appena accesa traspare un’anima sportiva, vediamo come reagisce il motore.
Il quattro in linea è un bel peperino, diretto nelle reazioni ma al tempo stesso molto fluido e ben gestibile.
L’arco di utilizzo è incredibilmente ampio, il motore dai 1’500 giri sale in maniera perentoria e non importa quale marcia ci sia inserita. Abbiamo provato partenze da fermi in seconda e anche in terza; no problem. Per farvi un esempio, abbiamo riscontrato la stessa difficoltà che partire in prima con un bicilindrico.
Nella prima fase di apertura del gas si avverte un po’ di on/off soprattutto nelle prime marce, ma si può tranquillamente stemperare questo “vizietto” usando la moto con le marce lunghe.
La coppia consistente e l’elasticità del quattro cilindri Kawa consentono di usare la moto costantemente in quarta/quinta marcia, senza timori, anche nei percorsi misti stretti il propulsore aiuta il conducente in ogni situazione.
Senza dubbio la Kawasaki Z900RS a noi è piaciuta molto sotto tutti gli aspetti, dinamicamente è molto equilibrata anche perché dal lato sospensioni abbiamo sentito lavorare sempre in sintonia il posteriore con l’anteriore e viceversa anche sullo sconnesso.
Sarà anche disponibile oltre alla Z900RS standard una versione in stile Café racer, grafiche dedicate, cupolino e manubrio a piega bassa. Con una posizione di guida che va a caricare di più l’anteriore può essere interessante capire come si comporta il mezzo, siamo curiosi di provarla appena sarà disponibile.
I prezzi, a partire da Chf. 12’990.–, a nostro parere sono corretti perché la qualità dei materiali è di ottimo livello.
Modern classic anche nel nostro abbigliamento.
Abbiamo scelto un casco color Fluo per ricordare che negli anni Settanta lo stesso era un optional, mentre ai giorni nostri, il “farsi vedere” come l’uso di un abbigliamento idoneo e omologato per motociclisti, rappresenta la sicurezza stradale da mettere sempre in primo piano.

Scheda Tecnica

Motore4 cilindri, raffreddato a liquido,
4 tempi
Cilindrata948 cc
Alesaggio corsa73,4 mm x 56 mm
Potenza max82 kW (111 cv) a 8’500 giri/min
Coppia max98,5 Nm (10 kg-m) a 6’500 giri/min
Freno anterioredoppio disco idraulico, Ø 300 mm
Freno posterioredisco idraulico, Ø 250 mm
Peso215 kg
Altezza sella835 mm
PrezziZ900RS nero Chf. 12’990.­–
Z900RS Khaki matt Chf. 12’990.–
Z900 RS Marrone/arancio
Style Z1 Chf. 13’190.­–
Z900RS Café verde Chf. 13’490.–

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