Auto e moto

Polestar: la nascita di nuovo marchio

Un tempo divisione sportiva di Volvo, Polestar è diventata un costruttore indipendente la cui ‘missione’ è produrre vetture elettriche

Lunga 4,5 metri, la Polestar 1 è una bellissima e affascinante coupé 2+2 che dal vivo colpisce da qualsiasi angolazione la si guardi
11 gennaio 2018
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Era una sala gremita di giornalisti e addetti ai lavori provenienti da tutti gli angoli del mondo, curiosi di assistere alla nascita di un nuovo marchio automobilistico e al contempo alla presentazione della sua prima automobile nella propria veste definitiva. Un evento che non capita certo tutti i giorni. Tanto che persino noi ci siamo presi la briga di volare fino a Shanghai per assistere dal vivo, vedere con i nostri occhi, toccare con mano. Ma come mai proprio in Cina? È presto detto. Come i più sapranno, da qualche tempo Volvo (e il rispettivo gruppo) appartiene al costruttore automobilistico cinese Geely, ed è proprio nella repubblica popolare che questo nuovo marchio ha deciso di insediarsi.

Polestar è stata per anni l’azienda che ha curato le attività agonistiche di Volvo, incrementando di recente la sua popolarità dopo aver proposto le versioni sportive di S60 e V60 nonché dei kit di potenziamento per i motori dei vari altri modelli della gamma. Ora però si cambia musica, perché pur condividendo parecchie risorse con il costruttore scandinavo e approfittando delle conseguenti economie di scala, Polestar sarà un marchio a sé. Un marchio cinese per la precisione, con tanto di fabbrica nel Paese della grande muraglia e una struttura commerciale esclusiva rappresentata dai “Polestar Space”. In realtà anche la formula d’acquisto è alquanto particolare, dato che le vetture del marchio non saranno vendute bensì proposte con un abbonamento comprendente parecchi servizi dedicati, tra cui ritiro e consegna in occasione della manutenzione programmata, servizi di concierge e altro ancora. Il tutto sarà gestibile tramite un’applicazione per smartphone, la quale consentirà di ordinare anche servizi a richiesta. Se per esempio doveste aver bisogno di un box portacarichi per una vacanza sulla neve, ecco che un addetto fornirà, monterà e successivamente smonterà il suddetto box, aggiungendo l’extra alla fattura mensile.

Osservando il primo modello presentato a qualcuno potrebbe venire il sospetto che, in realtà, la Polestar 1 (questo il suo nome) altro non sia che una Volvo con un altro marchio. Ovviamente è impossibile negare che le parentele siano molto strette, a cominciare dal design che riprende per filo e per segno i tratti della Volvo Concept Coupé presentata al salone di Francoforte nel 2013 che tanto ci era piaciuta. Anche l’architettura è la SPA delle Volvo più recenti, ma il 50% dei componenti della vettura è esclusivo. Il telaio e la carrozzeria fanno per esempio largo uso della fibra di carbonio, soluzione tecnica che oltre ad aumentare la rigidità torsionale del 45% ha consentito di risparmiare circa 230 kg – l’equivalente delle componenti elettriche. Il propulsore plug-in ibrido si basa sul T8 già disponibile per Volvo XC60 e XC90, incrementando però sia l’autonomia puramente elettrica (150 km il valore dichiarato) che le prestazioni, tanto da erogare 600 cavalli e ben 1’000 Nm di coppia. Il tutto farcito da sospensioni elettroniche firmate Öhlins e un impianto frenante con pinza anteriore a sei pistoncini e dischi da 400 millimetri prodotti da Akebono. Volvo sì, ma fino a un certo punto. Polestar è intenzionata a divenire la punta di diamante del gruppo producendo vetture di lusso ad alte prestazioni con la sola trazione elettrica o ibrida plug-in, aggiungendo infine una certa dose di esclusività dato che la “1” sarà prodotta in non più di 500 esemplari l’anno.

In occasione della presentazione alla stampa internazionale, l’amministratore delegato Thomas Ingenlath ha anticipato quelli che saranno i due futuri modelli, dalla diffusione decisamente maggiore.
Dopo la Polestar 1 debutterà infatti la Polestar 2, una berlina di classe media puramente elettrica il cui obiettivo dichiarato è quello di rendere la vita difficile alla Tesla Model 3. Successivamente sarà il turno della Polestar 3, un SUV dinamico anch’esso puramente elettrico. Entrambe dovrebbero debuttare attorno al 2020. Per la capostipite occorre invece portare ancora un po’ di pazienza. Come appreso ‘sul campo’ il modello sta ultimando in questi mesi le ultime fasi di messa a punto e collaudo, mentre la produzione e le relative consegne avverranno ad inizio del 2019.

 

 

 

 

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