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I bonobo, i primati più pacifici del pianeta

Questi animali sono pacifici, coccoloni e altruisti

Un giovane bonobo © Karine Aigner / WWF-US
10 novembre 2018
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I bonobo vivono in una sola nazione: la Repubblica Democratica del Congo in Africa. A causa delle numerose guerre è difficile studiare i bonobo, ma si stima che ne vivano ancora dai 15 ai 20 mila esemplari. 50 anni fa il loro numero era circa il doppio di quello attuale. La loro rapida diminuzione è da ascriversi alla caccia spietata da parte degli abitanti del Congo, che riescono a sopravvivere solo attraverso la vendita di carne di animali selvatici (tra cui il bonobo) e alla rapida perdita del loro habitat. La loro carne è apprezzata e certe parti del corpo hanno fama di possedere proprietà medicinali. Nulla di più falso, come ben sappiamo. Molti esemplari, inoltre, rimangono vittime – come gli esseri umani – delle continue guerre e disordini che mettono in ginocchio il Congo. La maggiore minaccia, tuttavia, è costituita dalla distruzione delle foreste tropicali. Con una superficie di 2 milioni di km2 e una popolazione di oltre 75 milioni di persone, il Bacino del Congo ospita il bonobo, ma anche specie simbolo come il gorilla, il leopardo, lo scimpanzé e l’elefante di foresta. Le foreste rappresentano il secondo serbatoio di assorbimento del carbonio, svolgendo le funzioni di “polmone” del clima mondiale e di regolatore del clima nella regione. Per il bonobo, queste foreste sono di vitale importanza.

Durante tutta la vita, la femmina di un bonobo dà alla luce solo dai tre ai quattro piccoli. Per questo motivo occorre un lungo periodo di tempo – troppo lungo per salvaguardare la popolazione esistente, senza che venga protetta – prima che un gruppo di bonobo possa riprendersi da una violenta decimazione. Se non si riuscirà a porre freno alla distruzione delle foreste tropicali c’è il rischio che fra 30 o 40 anni nel Congo non ci sia più spazio per i bonobo, che non potranno più vivere in libertà. Il taglio illegale e non sostenibile, la costruzione di strade e dighe e le attività minerarie stanno decimando le foreste. In queste zone, infatti, si trovano il 34% delle riserve mondiali di cobalto (il Congo ne produce la metà, per i mercati mondiali) e il 64% di quelle di Coltan. Parliamo di materiali che servono per le batterie dei nostri cellulari, per i computer, per gran parte della tecnologia moderna. A farne le spese sono sempre i più deboli: le foreste tropicali, i primati, ma anche la popolazione stessa del Congo. Si stima, infatti, che oltre 40 mila bambini (dai 6 ai 12 anni) lavorino in queste miniere. Il futuro dei grandi primati e di milioni di persone risulta sempre più incerto a causa del taglio illegale e del disboscamento a scopo edile e agricolo della foresta. Questa combinazione letale di distruzione forestale e caccia eccessiva sta distruggendo il cuore verde dell’Africa.

Parenti sconosciuti

I bonobo sono strettamente imparentati con gli scimpanzé e sono i nostri parenti più prossimi. Secondo gli studiosi, infatti, il loro DNA coincide per il 98,7% con quello dell’uomo. Per molto tempo furono scambiati con gli scimpanzé, ma sempre grazie a diversi studi nel 1929 si scoprirono le particolarità di questo primate. A prima vista i bonobo possono sembrare simili agli scimpanzé, ma hanno una costituzione corporea più fine e la testa più piccola e più rotonda. Sono le scimmie antropomorfe meno note. Gli esperti di questo splendido animale si possono contare sulle dita di una mano. I bonobo sono estremamente minacciati a causa della perdita di habitat e vivono in gruppi di non oltre i cento animali. Pesano da 30 a 39 chili e si nutrono in prevalenza di frutti, piante e talvolta anche piccoli mammiferi.

Non sono mai stati osservati nel corso di battute di caccia vere e proprie. Sono molto timidi. Una volta che l’uomo si è insediato sul loro territorio, i bonobo vanno via. Diversamente da quanto accade per gli scimpanzé, tra i bonobo sono le femmine ad associarsi e vige un chiaro matriarcato. Sviluppano forti legami sociali e dominano sui maschi. Quando è ora di nutrirsi, hanno la precedenza e distribuiscono loro il cibo. Le matriarche sono state osservate mentre davano da mangiare prima agli esemplari più anziani e malati, poi ai più piccoli e solo infine ai maschi del gruppo. Aiutano gli animali più deboli a risalire gli alberi, dove trascorrono molto tempo visto che costruiscono lì i loro nidi. In pratica, queste comunità sono altruiste e giuste. Come gli scimpanzé usano “utensili” per rompere gusci di noci. Il loro cervello è particolarmente sviluppato. Tra tutti i primati, i bonobo sono i più pacifici. Non si verificano quasi mai liti feroci. All’inizio gli scienziati non capivano come fosse possibile. Ma dopo una serie di osservazioni, si è capito il motivo. I bonobo, infatti, per ridurre lo stress all’interno del gruppo usano il gioco, le coccole e si accoppiano. Un comportamento tipico per questo animale. Se si creano tensioni o conflitti, inoltre, gesticolano per minuti e minuti, per tranquillizzare gli animi.

Tutte le specie di scimmie antropomorfe esprimono le loro sensazioni con la mimica facciale. I bonobo in questo caso sono dei veri campioni. Le diverse espressioni della faccia che manifestano sono spesso sorprendentemente simili a quelle delle persone. Dai loro volti si capisce se stanno osservando attentamente qualcosa, se hanno paura, se esprimono gioia, rabbia o tristezza. 

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