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Il dinosauro degli oceani

Una tartaruga marina
27 maggio 2017
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La tartaruga marina è una creatura ancestrale dei mari che viveva già ai tempi dei dinosauri. Popola la terra da oltre 200 milioni di anni ed è sopravvissuta a mutamenti ecologici estremi di ogni tipo. Oggi, paradossalmente, è tra gli esseri più fragili del Pianeta: tutte e sette le specie esistenti sono a rischio estinzione.

I pericoli

Chi riesce a uscire dall’uovo (e a sopravvivere) deve fare i conti con la pesca, il turismo, l’inquinamento ambientale e i cambiamenti climatici. Ogni anno, oltre 250 mila tartarughe perdono la vita dopo essere finite nelle reti dei pescatori come pesca accidentale, altre 60 mila muoiono soffocate inghiottendo sacchetti di plastica. I loro luoghi di nidificazione stanno sparendo, per far posto ad alberghi per turisti e a causa dell’inquinamento luminoso, tante non riescono nemmeno a raggiungere il mare.

L’impegno

Questi splendidi animali sono stati celebrati il 23 maggio, in concomitanza con l’inizio del periodo di riproduzione degli esemplari dell’emisfero settentrionale. Il WWF da anni si mobilita per la tutela di questi docili rettili. Il drammatico calo delle loro popolazioni deve cessare. Su mille uova, solo una tartaruga arriva all’età adulta. Per questo motivo siamo impegnati sin dalla schiusa delle uova, passando alla migrazione attraverso aree di alimentazione e di riproduzione, fino al ritorno alla spiaggia in cui ciascuna tartaruga è nata.

Sensibilizziamo le comunità locali, sviluppando un turismo ecologico. La loro carne viene considerata una prelibatezza in alcune aree della terra e tanti esemplari finiscono nelle mani di cacciatori di frodo che vendono souvenir (pettini, gioielli etc.) prodotti con il guscio delle tartarughe. In Pakistan formiamo pescatori del posto, che liberano gli animali rimasti impigliati nella spazzatura (vedi video, ndr) e finanziamo centri di recupero in tutto il mondo (in alcuni centri si possono effettuare interventi chirurgici).

I cambiamenti climatici

Le tartarughe marine prediligono acque calde e tropicali. Ma con l’aumento delle temperature, la loro vita è a rischio.

Il sesso delle tartarughe marine, infatti, dipende dalla temperatura: se è superiore ai 30 gradi, allora nasceranno quasi esclusivamente femmine; mentre sotto i 28 gradi, nascono quasi esclusivamente maschi. A causa dei cambiamenti climatici, la situazione sta cambiando drasticamente e il numero di femmine supera di gran lunga quello dei maschi. Tra gli esemplari che nuotano ancora  oggi negli oceani, alcuni hanno attraversato l’intero Novecento. Chissà quanti di quelli nati oggi potranno vivere così a lungo.

 

 

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