L'analisi

Una stagione su tre piani inclinati

22 giugno 2017
|

Campionato, Coppa Svizzera, Europa League. Strettamente nell’ordine di importanza, sono questi i tre piani inclinati sui quali si dipanerà la stagione del Lugano, iniziata ufficialmente ieri con il primo allenamento agli ordini di Pier Tami. Piani inclinati, in quanto nessuno dei tre può essere dato per scontato e ognuno nasconde insidie e difficoltà in grado di ripercuotersi sugli altri due. Nel bene come nel male. Al di là del fascino emanato dall’avventura europea, l’obiettivo principale rimane la Super League, con una salvezza ampia e tranquilla da conquistare il più in fretta possibile.

Una posizione nella metà alta della classifica rappresenterebbe un risultato consono alle aspettative e alla forza della rosa, afferma il presidente Angelo Renzetti. Ripetere l’exploit dell’ultima stagione sarà francamente difficile, ma chi avrebbe osato pensare, appena sei mesi fa, a una qualificazione diretta per la fase a gironi di Europa League? D’altro canto, a Tami non mancherà il materiale umano per forgiare una squadra in grado di non far rimpiangere quella diretta da Tramezzani. Non ci saranno i due attaccanti simbolo del miracolo bianconero, ma la gran parte degli artefici del terzo posto si ripresenterà a Cornaredo. E per sostituire la coppia del gol, il presidente è sicuro di avere in mano un paio di carte in grado di stravolgere i giudizi di chi ritiene che il Lugano sia stato nulla più di un fuoco di paglia. Staremo a vedere, perché la resa delle punte rappresenta un tassello fondamentale nel mosaico immaginato dal presidente.

Tami è un tecnico preparato, ha fatto molto bene con la Nazionale U21 (secondo agli Europei 2011) e si è ripetuto con il Grasshopper, almeno fino a quando ha potuto contare su una rosa di qualità. L’incognita principale è rappresentata proprio da quelle sei partite da disputarsi al giovedì tra settembre e dicembre. Possono sembrare poca cosa, ma a livello mentale e fisico sono capaci di pesare come macigni. Molto della stagione bianconera si giocherà proprio sulla capacità di gestire in modo indipendente i due piani (tre con la Coppa), cercando di mantenere un equilibrio che sarà comunque precario. Consci del fatto che rimarrà tutto un girone di ritorno per eventualmente raddrizzare la baracca (e sappiamo benissimo quanto le cose possano mutare nel breve volgere di una primavera...).

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔