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Covid in Ticino, vicini al secondo round!

L'appello alla responsabilità individuale conta sempre tantissimo!

9 ottobre 2020
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Intervenendo sull’allerta virus Raffaele De Rosa lo ha detto senza mezzi termini: la situazione è seria e preoccupante. E – anche i simboli contano – lo ha detto indossando la mascherina. Ora che la bella estate è alle spalle, quello che temevamo si sta purtroppo avverando: in una manciata di giorni abbiamo registrato la ripartenza delle infezioni, con un’impressionante accelerazione, tassi di positività in rapida ascesa e anche l’aumento dei casi di contagio la cui origine è purtroppo sempre più sconosciuta.

Seconda ondata: come?

A questo punto la domanda da porsi – se lo è chiesto anche lo stesso ministro della sanità – non è più quando arriverà la seconda ondata, ma come gestire tale seconda acuta fase. Da qui le misure decretate ieri dal Consiglio di Stato, misure calate dall’alto e che potranno essere anche rivedute in senso più restrittivo.

Ma, oltre ogni nuova misura decisa (chiusura sale da ballo, disco e club, mascherina nei negozi…), è ancora una volta l’appello alla responsabilità individuale che conta tantissimo. Si tratta di avere coscienza (e tanti ce l’hanno già, ma non basta!) che è attraverso quei semplici comportamenti che abbiamo appreso che sarà possibile contenere il forte aumento dei contagi delle ultime ore. Ricordiamoli: lavarsi spesso le mani, mantenere le distanze e – se non è possibile farlo – indossare la mascherina. In caso contrario Bellinzona sarà costretta a passare dalla fase di contenimento (nella quale ci troviamo ora) a quella di mitigazione. E allora a farne le spese saremo ancora una volta tutti, diligenti e menefreghisti, costretti a passare alla cassa di una crisi innescata da un virus che non guarda in faccia a nessuno.

Libertà da riadattare

Se l’autunno ci obbliga a trascorrere il tempo di lavoro e quello libero in luoghi chiusi e a usare maggiormente i trasporti pubblici (ahinoi affollati!), è evidente che rispetto all’estate la probabilità del contagio aumenta. Ma, se compiamo tutte queste azioni alla leggera, il virus tornerà a condurre le danze e noi saremo sempre presi in contropiede. Se invece, oltre alle misure sanitarie, facciamo in modo di avere i contatti non essenziali ridotti ai minimi termini, potremo superare con un certo ‘agio’ anche questa delicata fase/stagione. Un chiaro esempio lo ha fatto ieri il dottor Merlani: non fate tante cose a rischio lo stesso giorno, come andare al bar, poi frequentare una festa privata e infine andare anche a godersi la partita. In questo momento è necessario scegliere/diluire/rinunciare. Perché saper scegliere significa anche fare il possibile per ridurre al massimo i contatti e, da parte delle autorità sanitarie, riuscire (nel caso) a risalire la catena dei contatti. Se non torneremo a riadattare le nostre libertà (purtroppo riconquistate solo col bel tempo e la vita all’esterno), rischieremo di vedercele nuovamente limitate dall’alto. Con relativi danni economici connessi, che non possiamo più permetterci.

Il governo in sala comandi ha fatto un buon lavoro al primo round. Ora siamo vicini al secondo: la fiducia dei cittadini se l’è meritata sul campo. Un fattore ambientale che certamente dovrebbe contribuire a rendere ognuno di noi più responsabile e meno ricettivo ad assurde teorie complottiste che dell’emergenza e degli appelli pro comunità se ne fregano.

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