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Quei mille franchi sotto il materasso!

Grazie all'accordo immediato fra governo federale e banche non abbiamo assistito alla corsa dei risparmiatori a ritirare i loro risparmi dalle banche!

20 agosto 2020
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Con la pandemia sono aumentati i pagamenti elettronici e senza contatto, ma anche coloro che hanno fatto incetta di banconote da mille franchi. Il primo modo di pagamento – quello elettronico – è di certo stato favorito dalla volontà di non toccare fisicamente il denaro contante che solitamente, passando di mano in mano, è sporco e porta con sé di tutto e di più. In ogni caso resta comunque sempre da digitare il numero della carta di credito su una tastiera sulla quale anche altri mettono le dita…

La Svizzera non è la Grecia!

Diverso è il discorso sui mille franchi ritirati da un certo numero di residenti. Chi lo ha fatto – dati recenti ci dicono che il denaro fisico circolante fra la popolazione è salito da 82,5 miliardi di franchi a fine febbraio a 84,3 miliardi a fine maggio – ha molto verosimilmente voluto portarsi a casa (o mettere in un caveau) una certa quantità di banconote. Come mai? Per cautelarsi nel caso in cui, come successe ad esempio qualche anno fa in Grecia, gli istituti di credito fossero stati presi d’assalto e avessero iniziato a centellinare i versamenti ai bancomat, o agli sportelli, ai clienti desiderosi di ritirare i risparmi. Se, da un lato, si è constatato che c’è effettivamente chi è andato in banca a ritirare parte dei propri risparmi, perlomeno nella parte eccedente la garanzia federale, va detto che il sistema bancario elvetico nei mesi scorsi ha comunque retto molto bene. Questo, perché è in buona salute, ma anche perché il Consiglio federale, in cordata con le banche, ha saputo subito far quadrato, assicurando liquidità immediata all’economia. Ricordate la conferenza stampa coi principali banchieri rossocrociati a Palazzo federale, seduti in prima fila fra il pubblico davanti ai sette saggi in piena pandemia? Segno tangibile di come da un lato il nostro sistema politico sia molto legato a quello finanziario e, allo stesso tempo, di come fosse importante dire apertamente che i due poteri si stavano sostenendo a vicenda. Da una parte, la finanza che si diceva disposta a elargire crediti all’economia privata con la garanzia della Confederazione, riducendo così al minimo i propri rischi, e, d’altra, l’esecutivo federale che diceva/garantiva a imprenditori e privati che la liquidità poteva continuare a circolare.

Governo federale lungimirante!

Molto probabilmente, se non ci fosse stata quella mossa concertata (ovviamente nell’interesse di tutti), il Paese e la sua economia si sarebbero fermati bruscamente e le banche/finanza avrebbero subito un colpo senza precedenti. In primis qui in patria con parecchi più risparmiatori preoccupati e desiderosi di ritirare almeno parte dei risparmi e, in seconda battuta, avremmo assistito anche ad una pressione da fuori vista l’importanza del nostro sistema bancario anche a livello internazionale.

Nonostante le ottime carte giocate da subito da Berna, quei dati sui mille franchi ritirati agli sportelli ci suggeriscono che comunque una parte di risparmiatori ha preferito tutelarsi. Quando la crisi e l’incertezza mordono meglio avere i soldi a portata di mano, anche se sotto il materasso non rendono nulla, piuttosto che lasciarli sul conto bancario. Sarà interessante capire nei prossimi mesi se le cifre sui miliardi di denaro in mano alla popolazione aumenteranno o diminuiranno. Tradotto: se prevarrà la sfiducia o la fiducia. È il nuovo mondo-Covid, terra incognita.

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