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Virus, ora liberi tutti? No, occorre prudenza!

Fine dello stato di necessità: il Covid resta in agguato dietro il cespuglio, dobbiamo continuare a convivere. La prudenza aiuta, la paura no!

Merlani e Gobbi (Ti-Press)
17 giugno 2020
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La fine dello stato di necessità non è un liberi tutti. D’accordo. Ma tutti sono molto più liberi di andare e venire, di fare e non fare. 

I passaggi in dogana che nella fase acuta erano scesi a 25 mila al giorno, ora sono risaliti a 156 mila (e prima del Covid erano 170 mila). Passaggi da parte di lavoratori che, per la stragrande maggioranza, arrivano qui da zone di frontiera nelle quali il virus circola ancora molto più che da noi. In Ticino e nel resto del Paese invece (per ora) la circolazione del virus risulta molto bassa, ma (altro rischio) nei paesi confinanti con la Confederazione - dai quali ci attendiamo che arrivino anche tanti turisti - non è così. Risultano già due casi di corona importati da Brasile e Messico. 

Delle due l'una: o abbiamo tutti capito come ci si deve comportare con le misure di igiene e di distanziamento sociale, o prima o poi la curva potrebbe ricominciare a salire. Per ora il dottor Merlani non consiglierebbe ancora a suo padre di andare a cena a Milano e consiglia di fare molta attenzione ad andare in vacanza all'estero in zone con una certa presenza di virus.

La nuova normalità!

E questa è proprio la (famigerata) nuova normalità, di cui si parlava durante il lock down che segnava il futuro, e della quale stiamo facendo esperienza, indipendentemente dalla fine ufficiale dello stato di necessità. 

Sta a noi decidere se questa prova la vogliamo fare con o senza rete, ricordandoci di quello che è successo, oppure (speriamo davvero di no) rimuovendo il brutto periodo dall'album dei ricordi. Da quello che vediamo i comportamenti sono molto differenziati e soprattutto c'è tanta voglia di ricominciare a vivere. Bene farlo, ma per vivere sani e a lungo. 

Solo la curva, che per ora ha fortunatamente abbassato la cresta, ci dirà se i nostri comportamenti sono e resteranno quelli giusti. Detto altrimenti: col virus in agguato dietro il cespuglio dobbiamo continuare a convivere. La prudenza aiuta, la paura no.  

 

 

 

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