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Lugano, un atto di fiducia per il Polo sportivo

Finalmente sbloccato lo sviluppo del comparto di Cornaredo: soddisfazione mitigata dal timore di un referendum o di ricorsi che potrebbero frenare i progetti

Un'immagine di come diventerà Cornaredo (Infografia laRegione)
3 giugno 2020
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Facce sorridenti alla fine della lunga seduta di Consiglio comunale di martedì che ha dato luce verde a 14 milioni di franchi per progettare l'arena sportiva, il palazzetto dello sport e gli altri elementi che compongono il mosaico di Cornaredo con una nuova pista di atletica al posto dei campetti d'allenamento a sud. Un mosaico che arriva fino al Maglio di Canobbio. Un successo per il Municipio che sblocca un impasse ventennale sullo sviluppo del polo, immaginato dall'allora esecutivo a maggioranza liberale, già confrontato con infrastrutture insufficienti per soddisfare le richieste delle oltre 150 associazioni sportive attive nel comprensorio cittadino che oggi contano oltre 20mila affiliati di tutte le età, buona parte dei quali residenti in città. Però i volti sorridenti potrebbero cambiare espressione in caso di ricorsi e del paventato (dall'ex consigliere nazionale Plr Fulvio Pelli) lancio di un referendum.

Alcuni hanno rilevato il rischio di ritrovarsi con opere troppo onerose e megalomani finanziate da investitori privati che vorranno trarne un dovuto tornaconto. Al di là del difficile compromesso fra le parti alla ricerca di un equilibrio fra pubblico e privato, la spesa non sarà di poco conto e inciderà sulle spalle dei contribuenti e sui bilanci della Città per i prossimi 25 anni. Ferruccio Unternaehrer (Plr) ha ipotizzato una cifra fra i 150 e i 180 milioni di franchi. Soldi che dovranno essere restituiti al ritmo di oltre 10 milioni all'anno esclusi i costi di gestione a carico della Città. Certo, è un investimento anticiclico secondo alcuni necessario come il pane dopo due mesi di Lockdown. I dettagli dell'accordo di partenariato pubblico privato non si conoscono ancora. Ignoto pure il consorzio a cui sarà attribuito il mandato. Intanto però il legislativo ha finanziato la progettazione di opere di responsabilità e di interesse privato e lo ha fatto prima del termine del bando di concorso e della proclamazione del consorzio vincente. Un atto di fiducia nei confronti dell'agire del Municipio controbilanciato dalle legittime critiche sul voto a 'scatola chiusa'. D'altra parte, i termini imposti dalla Swiss Football League sono stringenti: bisogna posare la prima pietra entro l'inizio della prossima stagione calcistica.

Altri rimproveri sono piovuti dai liberali nei confronti dell'esecutivo, reo di voler trasferire 113 dipendenti dell'amministrazione comunale attivi negli uffici di via della Posta (che per poter essere utilizzati ancora come tali necessitano di investimenti per 31 milioni di franchi) in una delle due torri previste a nord della futura Arena. Un trasferimento che merita approfondimenti nell'ottica di un rilancio del centro. Le preoccupazioni di esercenti, commercianti e albergatori erano già emerse prima dell'emergenza Covid-19, figuriamoci oggi. Bisognerà tenerne conto. Anche se la Città intende trasformare gli uffici di via della Posta in appartamenti destinati alla residenza primaria. Una trasformazione più facile a dirsi che a farsi. Lo stesso sindaco Marco Borradori ha riconosciuto che non sarà così semplice riuscire ad attirare nuovi cittadini o famiglie in centro, dove gli appartamenti sfitti si contano ormai con cifre a tre zeri e i costi delle pigioni sono tutt'altro che moderati.

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