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Ma che lotteria signor Sawiris!

Affermazioni che ci lasciano sgomenti. Vive forse in un castello dorato pensando solo al proprio orticello?

L'imprenditore egiziano Samih Sawiris (Keystone)
4 maggio 2020
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Certo che da un imprenditore come lui certe parole non ce le aspettavamo. Sarà anche che per il business del turismo - che è quello di Samih Sawiris in quel di Andermatt - la stangata del Corona-virus è di quelle sonore, ma affermare, come ha fatto il nostro dalle colonne della Sonntagszeitung, che a causa della pandemia 'miliardi di franchi andranno persi per qualche centinaio di morti in meno' e, dire ancora, che lo sforzo profuso in Svizzera per salvare le persone sotto i 60 anni di età dalle conseguenze letali del Covid-19 è 'sproporzionato rispetto ai danni subiti dall'economia', ci lascia sgomenti. Altra citazione - tanto per capire bene - tratta dai pensieri del manager egiziano: ‘Finora nel paese ci sono stati meno di 200 morti in questa fascia d'età. È più probabile che io vinca la lotteria che muoia per Covid-19’. Sì, dicevamo sgomenti, perché non si tratta di fare del ‘revisionismo’ ad anni di distanza da una pandemia, ma di fare sortite forti - e sballate - non appena la curva dei morti, dei ricoverati e degli intubati è in discesa. Domandina facile facile all’ultramiliardario: ma se non si fossero prese le costosissime (lo riconosciamo) misure a protezione della salute della popolazione, sarebbe in grado il signor Sawiris di dirci dove saremmo ora? Dal punto di vista sanitario ovviamente. Per tentare una rispostina basta anche guardarsi un tantino attorno, considerando per esempio quel primo ministro che predicava spavaldo a Londra con tante teorie sulla priorità da accordare alla naturale immunità di gregge. Salvo poi… finire intubato, rischiare la pelle e ricredersi.

E come sempre... colpa dei media!

Ma non è tutto. Che poi, sempre Sawiris, attribuisca la colpa ai media perché a suo dire si sono concentrati su un unico argomento, ossia la crisi innescata dal coronavirus, è un po’ come dire che se c’è l'inquinamento è colpa del carrozzone mediatico che ne parla. Eh già, perché - bella logica - se quel tema non lo affrontassero, non ci sarebbe. Semplice vero? Una cosa però Sawiris l'ha azzeccata (ma non per i motivi che dice lui) affermando che le conseguenze della crisi si trasferiscono ‘sulle spalle della gente comune’.Già, di quella gente comune che da sempre risente per prima delle frenate della macchina economica. Se poi questa ‘stinca’ improvvisamente come accaduto nella primavera 2020, eccome che ne risente! Per fortuna da noi sono fioccati - e da subito - per molti attori economici i miliardi del lavoro ridotto (esteso anche ad altre categorie) e i crediti covit. Qualcosina, immaginiamo, sarà pure arrivato a sostegno anche delle diverse attività ad Andermatt e dintorni? Giusto? Ma non è questo il problema, visto che è un miliardario e che alla fine del mese avrà comunque sempre qualcosa da mettere in tavola. Non così per tante altre economie domestiche, per le quali per fortuna c'è l’aiuto dell’ente pubblico coi conti in ordine e la mano lealmente tesa della socialità. Insomma, teorizzare che per ‘pochi’ si sia messa in ginocchio l'economia di oltre mezzo mondo, spinti tutti da una sorta abbaglio collettivo, è, oltre che scorretto, indecente. A meno che non si viva in un castello dorato con accanto un ospedale privato, che non ci si accorga di cosa davvero è successo e si continui a vivere pensando soltanto al proprio orticello. Di (sfiorenti) affari.

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