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Covid19: tante domande, adesso e dopo?

Tanti espongono la scritta 'Andrà tutto bene'. Ma dobbiamo ripeterci che l’esito della battaglia dipende da noi

2 aprile 2020
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Virus, anche oggi le novità non mancano. Purtroppo. Alla conferenza stampa del governo cantonale abbiamo appreso che una parte consistente dei decessi (ben un terzo!) è avvenuta nelle case anziani. Un fatto (pesante) sul quale stavamo lavorando come giornale, perché incrociando le informazioni provenienti dagli annunci funebri, dai comuni e da qualche conoscente, avevamo iniziato ad approfondire questo drammatico aspetto (cfr. servizi alle pagine 2 e 3). Proprio le morti all’interno di strutture, deputate alla cura dei nostri anziani, fanno parecchio riflettere sulla potenza e l’insidiosità del virus. In effetti, da un lato, più passano i giorni più ci si sente dire che a rischio non sono poi solo gli over 65. Ma la notizia, confermata oggi, è che l’invisibile nemico riesce a penetrare e a colpire durissimamente anche nei ricoveri ‘blindati’, chiusi da settimane alle visite esterne e dove il personale assistente ha adottato le necessarie protezioni.

Dall'arancione al rosso

Altra notizia non proprio buona è l’appello, l’ennesimo (passando dal colore arancione a quello rosso), al rispetto delle norme di igiene e a rimanere a casa. Dopo due giorni di frescolino si preannunciano giorni di bel tempo: è quindi possibile che alcune persone inizino (diciamo) a rilassarsi un po’. E non va proprio bene che si sgarri. Da qui l’accorato appello di De Rosa, Merlani e Cocchi a tenere duro proprio ora. Perché adesso è il momento di non cedere in quella che è ormai una lunga (collettiva) maratona che corriamo tutti insieme per proteggere la salute di tutti.

Hotline per problemi psicologici

Una novità annunciata ieri è poi anche la messa a disposizione di una hotline per le emergenze di natura psicologica. Una problematica che in un primo momento veniva riscontrata tra il personale medico o infermieristico. Ora, vista la necessità di una lunga tenuta di strada, la tematica oltrepassa i fronti caldi sanitari e va a toccare anche gli anelli fragili, o in momentanea difficoltà, di tutta la popolazione. Già, perché i ricoverati e i morti cominciano a essere numerosi, come numerose sono le famiglie direttamente colpite e preoccupate per il momento e il domani.

Quante domande!

Le domande sono molte e ce le poniamo un po’ tutti: come gestire le paure? Come vivere al meglio le relazioni fra coniugi e figli ‘rinchiusi’ in un luogo così limitato o limitante come la propria abitazione? Come affrontare le angosce rispetto ai propri cari, magari confinati in una casa per anziani (nella quale potrebbe infiltrarsi il virus); cosa succederà sul posto di lavoro? E quando arriverà questo picco che ancora non si fa vedere? E poi… e poi, come sarà il futuro? Un futuro fatto di rapporti ancora con distanze sociali? File per fare la spesa? Distanze sul posto di lavoro o a scuola? Non potremo più spostarci/viaggiare come prima?

Andrà tutto bene

Domande che ci facciamo tutti e che, grazie alla nuova linea telefonica, potremo anche condividere con un aiuto psicologico professionale. Del resto anche in un recente servizio vi raccontavamo che in noi sta crescendo il bisogno di spiritualità. Tante sono insomma le dimensioni nuove del nostro quotidiano. Tante case espongono la scritta ‘Andrà tutto bene’. Fate bene scriverlo, incoraggia chi passa e vede. Ma dobbiamo ripeterci che l’esito della battaglia dipende da noi.

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