Commento

Isole di Brissago, il rilancio non può attendere

Urgenti e sostanziosi investimenti per il futuro del Parco botanico e di villa Emden

Ti-Press
22 gennaio 2019
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Ascona e Brissago hanno deciso di cedere al Cantone le loro quote delle Isole di Brissago. Ronco sopra Ascona, il terzo Comune proprietario, si è incamminato sulla stessa via. Più che di una “cessione”, si tratta di una permuta: le tre località affacciate sul Maggiore riceveranno in cambio alcuni sedimi in riva al lago, parte del demanio cantonale. La soluzione, giunta dopo lunghe trattative, permetterà di snellire e rendere più efficiente (ed efficace) la gestione del parco botanico e della villa Emden. Una gestione finora portata avanti da troppe teste per quel fazzoletto di terra, che da sempre beneficia di un microclima mediterraneo. Le conseguenze dirette sono lì da vedere (e da contare): mancati accordi su investimenti necessari hanno causato una diminuzione dell’attrattività, quindi un netto calo dei visitatori e infine una perdita d’esercizio accumulata negli anni.

Cifre rosse che oggi sfiorano il milione di franchi. Al timone per l’inversione di rotta ci sarà presto solo il Cantone, che per prima cosa sarà chiamato a colmare il buco finanziario. In seguito dovrà procedere a un rilancio di parco e villa dal punto di vista turistico. Bellinzona (sono impegnati sul dossier il Dipartimento del territorio e quello dell’educazione, della cultura e dello sport) ha promesso di investire alcuni milioni di franchi, con un progetto che sarà reso pubblico prossimamente. Sarà pure necessario procedere all’assunzione di un nuovo direttore; una figura essenziale che manca ormai dal 2014. Dovrà occuparsi delle questioni amministrative e del ‘marketing’, definendo chiare strategie acchiappa-visitatori.

Un’analisi approfondita dovrà essere fatta sul problema dei battelli, unico mezzo per raggiungere le Isole, oggi appannaggio esclusivo della società di Navigazione del Lago Maggiore. L’alternativa della “passerella” (o sentiero di plastica che dir si voglia) tra la piazza di Ascona e il parco botanico potrebbe rivelarsi un toccasana, almeno per cinque anni. Ma è ben lontana dall’essere cosa fatta.

Se le diverse questioni saranno risolte in tempi ragionevolmente brevi, il passaggio di proprietà si rivelerà un salvagente per un comparto che fa fatica a stare a galla. Anche se non c’è chi, in questa permuta, non intraveda dei rischi. La gestione delle Isole richiede uno sforzo finanziario importante e il tornaconto non è garantito. Il governo, che si troverà costantemente confrontato con tali oneri, a un certo punto potrebbe decidere di porre dei limiti o, peggio ancora, di effettuare tagli, soprattutto in caso di chiusura dei conti cantonali in rosso. In un caso simile, a pagarne lo scotto sarebbe il turismo dell’intera regione attorno al Verbano.

Il prossimo 7 aprile il parco botanico e le diverse strutture annesse riapriranno al pubblico, per una nuova stagione. I problemi sono noti e le soluzioni che porteranno a una svolta non dovrebbero tardare. La speranza è che le Isole, oggi in grosse difficoltà, possano tornare in tempi brevi ai fasti di qualche anno fa, quando tra aprile e novembre vi sbarcavano in centomila.

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