Commento

Pierre Maudet, brutta storia e brutto accordo

Quando i paragrafi del codice penale rimangono l'unico metro di riferimento

6 novembre 2018
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Il consigliere di Stato Pierre Maudet, sotto inchiesta penale per accettazione di vantaggi dopo un viaggio negli Emirati Arabi, dimissionerà in caso di processo a suo carico. Questo il nocciolo dell’accordo fra il ministro e il suo partito (il Plr), ‘per il bene di Ginevra e delle sue istituzioni’. Perché ‘se ci fosse il rischio concreto di un lungo processo, (Plr e Maudet, ndr) ritengono che la situazione diventerebbe incompatibile col mantenimento della carica’.

Accordo e giustificazioni ci dicono quanto sia ormai tesa la corda fra l’ex astro nascente del Plr ginevrino e il suo partito da mesi ostaggio del ministro caduto in disgrazia. Ostaggio a tal punto che – mentre Maudet temporeggiava e friggeva sulla graticola a Ginevra – a Berna i radicali hanno deciso, proprio con riferimento allo scandalo scoppiato sulle rive del Lemano, di adottare criteri di valutazione più rigorosi per i candidati al governo federale. Un giro di vite per non trovarsi confrontati con un nuovo imbarazzante caso Maudet sotto qualche altra bandiera cantonale.

Ma l’accordo ci dice anche un’altra cosa, ossia quanto sia difficile per politici e partiti – ma nella lista potremmo anche mettere diverse categorie professionali (medici, avvocati…) alle prese con uno scandalo – riuscire a fare valutazioni di un determinato comportamento inopportuno o di un certo errore basandosi su regole deontologiche interne rispetto a quanto è chiamata a fare la magistratura.

Così, appena viene avviata una procedura penale, chi è tenuto a svolgere un’indagine amministrativa o di verifica del rispetto delle regole deontologiche interne ad una professione, spesso sospende l’azione in attesa degli esiti dell’inchiesta della magistratura. I paragrafi del codice penale che disciplinano i comportamenti vietati e li sanzionano, perché extrema ratio diventano e rimangono così l’unico metro di riferimento.

Quindi, dicendo ‘se è penale lascio, altrimenti resto’, il limite viene spostato molto lontano. Anzi, se abbiamo ben compreso (visto che a Maudet è già stata revocata l’immunità), in questo caso non è più nemmeno sufficiente che la questione sia penale, si attende anche che vi sia il rinvio a processo in aula. Brutta storia e brutto accordo. Già, perché, a questo dolente punto, cosa vale avere delle regole di comportamento deontologico de facto carta straccia?

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