Commento

Chiasso e i funamboli

Se un esecutivo non ha il coraggio di stigmatizzare simili vicende e condannare chi fomenta odio, la meteo (politica) segna tempesta!

4 ottobre 2018
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Dopo una settimana è finalmente giunto il comunicato del Municipio di Chiasso sulle opinioni espresse dalla vicesindaca Pantani all’indirizzo dell’arciprete. La polemica – lo ricordiamo – era scoppiata dopo gli enunciati schock della politica leghista che, sul ‘Mattino’, aveva inveito contro l’utilizzo di bambini provenienti da altre culture (migranti pure loro) quali chierichetti da parte di don Feliciani. I vergognosi enunciati ci avevano spinti a rammentare alla vicesindaca, nonché consigliera nazionale, che in Svizzera le persone sono persone indipendentemente dalle loro opinioni, colore della pelle o forma degli occhi. Ovvio? Pare di no.

Ora il Municipio, messo alle strette dal Ppd (ma gli altri partiti dove sono? Ciechi e sordi?), ha sì esternato, ma il risultato è un misero e confuso comunicato, incapace di dire pane al pane e vino al vino. Cioè di esprimere la chiara condanna contro simili sortite che non possono essere lasciate lì a mezz’aria. In nessun caso, tanto più se uscite dalla bocca di chi rappresenta un’istituzione. Ebbene, se un esecutivo, per arrivare solo a (citiamo il passaggio migliore) ‘esprimere rincrescimento’ per quanto accaduto, deve metterci una settimana, ci chiediamo cosa debba ancora succedere per arrivare a scuotere le coscienze. E poi, perché tanto funambolismo in quella ventina di righe che intrecciano le modalità della contestazione al Penz (serata sul centro asilanti) e la questione dei chierichetti di colore, scrivendo che non si vuole giudicare né un fatto né l’altro? Quanto successo al Penz non rispetta le regole di un dibattito civile e democratico, e quanto pubblicato sul ‘Mattino’ istiga all’odio razziale e lede i diritti fondamentali dell’infanzia. Forza, ditelo forte e chiaro! Non si schivano le olive, a maggior ragione se il livello raggiunto è quello di prendersela persino con i bambini per bassi calcoli di bottega.

Lo scriviamo amareggiati, considerando anche il silenzio caduto su tutta un’altra vicenda, quella dell’immobile di Pregassona dove in un appartamento-discarica viveva una famiglia con figli minorenni. Qualcuno si è forse scandalizzato pubblicamente di fronte al muro di gomma eretto dai politici con responsabilità in materia (quanti si sono espressi? Mosche bianche!), dai servizi sociali del Comune e del Cantone, chiamati a tutelare soprattutto i minorenni? Spiegare pubblicamente qualcosina in più senza violare la privacy sarebbe stato possibile e invece ci si è trincerati dietro il segreto. L’impressione è che qualcuno, visto che è già iniziato il solito giochetto dello scaricabarile, voglia coprire negligenze e menefreghismi…

Ma torniamo al comunicato chiassese rilevando ancora una chicca: per il Municipio si è trattato di ‘inutili polemiche’. Inutili polemiche? I fatti, cari signori, vanno chiamati col proprio nome e cognome. Ripetiamo, si è trattato di un gravissimo caso di mancanza assoluta di rispetto nei confronti di due bimbi che, loro malgrado, si sono trovati coinvolti in un attacco razzista. Se fossero stati bianchi non sarebbero stati additati quale elemento fuori posto nel decoro. E allora, se un esecutivo non ha il coraggio di stigmatizzare vicende come questa e condannare chi fomenta odio, il meteo (politico) segna tempesta.

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