Commento

Ha segnato la politica giudiziaria (in un Palazzo che resta poco attrattivo)

Le dimissioni di Antonio Perugini

9 agosto 2018
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Il Ministero pubblico ticinese si appresta a perdere la propria memoria storica. Antonio Perugini ha rassegnato le dimissioni con effetto dal prossimo 1° febbraio. Lascerà prima della cessazione del mandato. Sessantaquattro anni, di cui quasi trenta al servizio dello Stato come magistrato inquirente. Ha coordinato numerose inchieste. Ha vissuto le riorganizzazioni, anche travagliate, della Procura. Ha partecipato a diversi gruppi di lavoro. Le sue decisioni come pp e le sue prese di posizione anche pubbliche – condivisibili o no, discutibili o meno – hanno segnato la politica giudiziaria di questo cantone. Resta da capire quanto la mancata elezione, da parte del Gran Consiglio, a procuratore generale abbia inciso sulla scelta di farsi da parte prima della scadenza del mandato. Per ora c’è un dato inconfutabile: negli ultimi due anni il Ministero pubblico ha registrato le dimissioni di tre magistrati. Non poche su 21 procuratori, pg compreso. L’importante carico di lavoro a Palazzo di giustizia è noto. Dimissioni e carico di lavoro dovrebbero indurre governo e parlamento a varare finalmente la riforma della Procura annunciata con il progetto Giustizia 2018. Potrebbe essere il primo passo per rendere maggiormente attrattivo il lavoro di magistrato.

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