Commento

Sventata strage alla Commercio, il tam-tam ha funzionato!

Sì, il tam-tam ha funzionato. Ma ciò che avviene molto lontano da noi prima o poi, putroppo, può concretizzarsi anche qui.

11 maggio 2018
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Poteva essere una strage e lo sgomento è grande. Da brivido.

Una strage simile a quella che ha recentemente insanguinato i banchi e le aule in Florida, togliendo la vita a quasi una ventina di persone. Autore – in quel caso – un 19enne allontanato dall’istituto e tornato a scuola per far fuoco. Un giovane sanzionato proprio perché considerato pericoloso.

A Bellinzona della possibile pericolosità (e di talune stranezze) del ragazzo arrestato si sono accorti alcuni compagni di studio, che hanno a loro volta avvertito alcuni docenti, che hanno a loro volta allarmato la direzione.

Il tam-tam ha funzionato, è stato preso sul serio e ha fatto fortunatamente scattare sull’attenti polizia e Procura. Questo è il lato positivo di una vicenda comunque traumatica, che poteva trasformarsi in un dramma simil-americano: di quelli di cui si sente parlare e si pensa che avvengano sempre altrove.

È dunque stato vitale che anche all’interno di una grossa scuola, come la Scuola cantonale di commercio, la prevenzione sia scattata e che ciascuno (allievi, docenti e direzione) abbia fatto il proprio dovere. Per questo noi oggi siamo qui a commentare un ‘semplice’ tentativo non andato in porto, anche se fermato – citiamo il direttore – ‘a pochi millimetri’ dalla deflagrazione, considerate le armi e le munizioni trovate.

C’è però anche un aspetto molto negativo da evidenziare. Il giovane ticinese che stava per trasformarsi in un freddo assassino (perlomeno secondo le tesi dell’accusa) si sarà verosimilmente ispirato ad altre stragi, come quella alla quale accennavamo sopra e tante altre che l’hanno preceduta. L’ispirazione e il potenziale passaggio all’atto sono lì a dirci che ciò che avviene molto lontano da noi prima o poi, purtroppo, può concretizzarsi anche qui. Atti di follia omicida portati sin sulla porta di casa da tv, social e mass media in genere con grande clamore (perché clamorosi lo sono!) possono finire per far presa su menti disturbate. E ciò può avvenire ovunque, anche nell’appartamento della porta accanto alla nostra in una città tranquilla come Bellinzona. Il villaggio globale funziona così. Anche nel male.

Siccome abbiamo la fortuna di vivere più o meno ancora in una comunità dove tutti si conoscono è importante che ciascun cittadino compia il proprio dovere che è di informare chi di dovere se qualcosa non funziona e non di guardare dall’altra parte. Proprio come hanno fatto alcuni studenti della Commercio, aiutando immensamente gli inquirenti a fermare il conto alla rovescia.

La mancata mattanza dovrebbe servire agli allievi (non solo della scuola in questione, ma del medio-superiore in genere) a riflettere su più livelli: fra loro, con i loro docenti, ma anche a casa con genitori e fratelli proprio sulla responsabilità che ciascuno di noi ha all’interno di una comunità: per sé e per gli altri. A riflettere sull’importanza della vita di chi vive e vuol vivere e di chi decide invece di farla finita e di far pagare le proprie scelte anche agli altri.

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