Commento

Antisemitismo oppio dei popoli

È difficile distinguere tra antisemitismo e tragica ignoranza nelle parole, non casuali del presidente palestinese Abu Mazen

3 maggio 2018
|

È difficile distinguere tra antisemitismo e tragica ignoranza nelle parole, non casuali, del presidente palestinese Abu Mazen, secondo il quale le persecuzioni subite nei secoli dagli ebrei, sino alla Shoah, non originarono da un pregiudizio antigiudaico di natura religiosa o ideologica, ma “dalle loro attività di usurai”.

Ma più che distinguere bisognerebbe osservare che sempre, nella Storia, ignoranza e antisemitismo si sono alimentati a vicenda, finendo per fare del secondo il paradigma universale di ogni pregiudizio escludente, su base razziale o religiosa che sia.

Una idiozia sanguinaria (te li vedi sei milioni di banchieri usurai fatti fuori nel corso della “Soluzione finale”?) che tuttavia non è più tale da secoli, da quando ogni forma di potere se ne è servita per esercitare il dominio.

Che poi anche Abu Mazen ne sia fatto latore con un discorso pubblico trasmesso in diretta tv, non fa che confermare quanto ancora si radicata questa aberrazione del pensiero nella cultura mediorientale. Non solo, evidentemente, in quella espressa da jihadisti, predicatori e tagliagole, ma anche negli ambienti accademici (all’Università cairota di Al Azhar, massima espressione degli studi sunniti, ricorrono ancora dottissimi studi sugli “infanticidi rituali” commessi dai “giudei”) e nella politica di vertice, partecipe (benché in veste di junior partner come tocca ai palestinesi) dei consessi internazionali.

Può essere che Abu Mazen parlasse per ingraziarsi una opinione pubblica frustrata per l’arrogante politica colonialista del governo israeliano. E certamente avrà ragione l’ottima Amira Hass (su Ha’aretz) quando ricorda che “i palestinesi si reputano legittimati, e in effetti lo sono, a presentare la storiografia della loro terra e del loro popolo come contrappeso ad una narrativa sionista”.
Ma, di nuovo, che l’argomento per fare breccia nelle coscienze arabe frustrate debba essere il più stantio antisemitismo non depone a favore di chi lo usa e di coloro che lo accolgono. Assicurando ai primi il dominio sui secondi, facendosi bastare questi un ebreo da odiare.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔